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Maltempo, a rischio la prossima produzione olearia
Pubblicato il 24/02/2012
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Nei giorni scorsi guardando qualsiasi telegiornale non potevamo non restare colpiti dalle immagini inerenti la devastazione che il maltempo stava provocando su tutto il territorio italiano e le conseguenti stime dei danni. Le abbondanti nevicate, accompagnate da temperature costantemente sotto lo zero hanno messo in ginocchio tutto il nostro settore agricolo, portando a un danno stimato di 500 milioni d’euro e complessivamente di 1,5 miliardi per tutto il settore produttivo del nostro Paese. Oltre ai danneggiamenti per i fabbricati - crollo dei capannoni industriali e distruzione di macchinari agricoli - i danni si stimano maggiori per le numerose piante d’ulivo coltivate nelle zone interessate da quest’ondata di freddo. Ricordiamo che l’ulivo può resistere fino a una temperatura di -10 gradi, oltre la quale la pianta viene letteralmente “bruciata” dal freddo, come avvenne nel 1985, quando la grande gelata che portò a temperature di -23 gradi compromise il 50% delle piante di ulivo del Centro-Sud e danneggiò in Toscana oltre il 90% delle cultivar. La cosa più grave, però, è che questo danno si protrarrà nel tempo, poiché una pianta per arrivare a pieno sviluppo impiega diversi anni, con una lunga attesa prima di una nuova produzione. Tutto questo porterà a un rincaro dei prezzi di vendita dell’olio extravergine di oliva della prossima campagna olearia, soprattutto per quei prodotti provenienti delle zone più colpite da questa eccezionale ondata di maltempo come Marche, Abruzzo, Lazio, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna.

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