Pisco
Se fosse un film… puro, aromatico, acholado, verde.
Pubblicato il 25/08/2017
Adorato da Orson Welles e molto apprezzato da John Wayne, il Pisco è un distillato nato in Perù alla fine del sedicesimo secolo, durante la dominazione spagnola. Furono proprio gli Spagnoli a introdurre la viticoltura in Perù, soprattutto nei dipartimenti di Ica, Moquega e nelle valli di Locumba, nella parte centro-meridionale del Paese. Un’altra fonte precisa invece che l’uva fosse già coltivata ai tempi degli Inca. Il nome con molte probabilità deriva da Pisco, città portuale a circa duecento chilometri a sud di Lima, sull’omonimo rio che dal versante occidentale delle Ande peruviane sbocca nel Pacifico. Si racconta che le navi che partivano da El Callao, porto di Lima, cariche di mercanzia non proseguivano il viaggio se non dopo aver fatto scalo a Pisco per rifornirsi di un eccellente acquavite prodotta proprio qui. Altri sostengono che debba il suo nome alle anfore, las piscas, in cui veniva riposto.
La vendemmia delle uve pisqueras, avviene sempre tra febbraio e marzo, e sono diverse le varietà che possono essere vinificate per il Pisco, alcune anche aromatiche. Albilla, Moscatel, Italia e Quebranta, sono le principali.
Il Pisco può essere da monovitigno o anche blend. Per questo motivo, secondo il disciplinare peruviano di produzione, possiamo distinguere quattro categorie: Pisco Puro, da uve non aromatiche; Pisco Aromatico, da uve aromatiche; Pisco Acholado, mescolanza dei due precedenti; Pisco Mosto Verde, da mosto a fermentazione incompleta.
La gradazione alcolica varia tra i 38 e i 50 gradi. Per il Pisco non si prevede alcun invecchiamento, per cui non può essere considerato un brandy.
Totalmente incolore, colpisce per la sua luminosa trasparenza in purezza, anche se è maggiormente apprezzato e conosciuto in tutto il mondo nel cocktail, chiamato Pisco Sour, (sour vuol dire cocktail) a base naturalmente di Pisco, succo di limone, zucchero, bianco d’uovo, 2 gocce di angostura, ghiaccio.
Questo cocktail si racconta che fu inventato nei primi anni del novecento da un americano, Victor Morris, proprietario di un bar nel centro di Lima che al posto del Whiskey nel suo celebre Sour una sera mise il Pisco. Fu un successo!
Il Pisco può essere da monovitigno o anche blend. Per questo motivo, secondo il disciplinare peruviano di produzione, possiamo distinguere quattro categorie: Pisco Puro, da uve non aromatiche; Pisco Aromatico, da uve aromatiche; Pisco Acholado, mescolanza dei due precedenti; Pisco Mosto Verde, da mosto a fermentazione incompleta.
La gradazione alcolica varia tra i 38 e i 50 gradi. Per il Pisco non si prevede alcun invecchiamento, per cui non può essere considerato un brandy.
Totalmente incolore, colpisce per la sua luminosa trasparenza in purezza, anche se è maggiormente apprezzato e conosciuto in tutto il mondo nel cocktail, chiamato Pisco Sour, (sour vuol dire cocktail) a base naturalmente di Pisco, succo di limone, zucchero, bianco d’uovo, 2 gocce di angostura, ghiaccio.
Questo cocktail si racconta che fu inventato nei primi anni del novecento da un americano, Victor Morris, proprietario di un bar nel centro di Lima che al posto del Whiskey nel suo celebre Sour una sera mise il Pisco. Fu un successo!