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A scuola di Chardonnay con i maestri S+S
Pubblicato il 09/03/2012
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Lo Chardonnay in Australia sa esprimersi in modo affascinante, offrendo stili interessanti ed unici. Parliamo di una varietà che dalla West Coast fino ai dintorni di Sydney, nella East Coast, garantisce qualità e territorialità. Ogni anno Martin Shaw and Michael Hill Smith, winemaker, master of wine, proprietari e appassionati “fondamentalisti” di vino dell’azienda Shaw and Smith in Adelaide Hills, organizzano un workshop sensazionale inerente vitigni che da queste parti rappresentano l’anima della produzione. Questa volta si è parlato di Chardonnay, una varietà di tutto rispetto soprattutto quando la si paragona alla produzione per eccellenza del vitigno, ovvero quella francese. Le prime tracce di Chardonnay in Australia risalgono ai primi anni della storia vitivinicola del Paese, quando tutto iniziò con James Busby nel 1832, ma la prima produzione ai fini commerciali si deve alla tenacia e all’ossessione per questa varietà di Murray Tyrrell (Tyrrell’s wine) con il suo Chardonnay Vat 47 1971, prodotto nella famosa Hunter Valley. Le testimonianze del passato ci aiutano a capire l’evoluzione “eno-culturale” che ha portato quest’uva all’apice della produzione australiana, attraverso i primi metodi di selezione, la disponibilità di cloni e le tecniche enologiche che hanno dato agli Chardonnay uno stile indimenticabile ma sempre più controverso. Il tipico Chardonnay australiano era caratterizzato da uno stile che oggi è nella memoria di coloro che hanno appena iniziato ad avvicinarsi al vino, fatto di vini abbastanza robusti, dal colore dorato, dai profumi caldi, burrosi, legnosi, speziati e dal sapore pieno e saporito, con fermentazione malolattica sempre svolta e, spesso e volentieri, in legno americano. Per molti questa idea di Chardonnay rappresentava una copia di quello francese ma in realtà è sempre stata molto più vicina allo stile californiano. Nell’ambiente professionale oggi tutti pensano che questo stile sia ormai vecchio e sorpassato da vini eleganti, lineari, freschi, longevi e soprattutto importanti, senza temere alcuna rivalità con la migliore produzione europea. Parlando di cloni, nuove tecniche e ricerche all’avanguardia nel settore enologico australiano hanno prodotto un’ampia scelta per quasi tutte le aree produttive nazionali. Dai cloni I10V1 e I10V5 presenti nelle aree vinicole della Tasmania, Adelaide Hills e del Victoria, al clone Mendoza maggiormente diffuso nelle altre zone, tanto che oggi si può parlare di una vera e propria identità dello Chardonnay australiano.

Shaw and Smith conoscono molto bene tutti questi aspetti, per questo il loro Chardonnay segue una linea molto ben definita, più a vantaggio della varietà e non di uno stile che, magari, fa moda per un decennio. I loro Chardonnay sono precisi come lo scoccare del tempo, sanno benissimo quale sarà l’annata che descriverà meglio la personalità della materia prima, facendo sempre attenzione, affinché quel vino dai profumi delicati e dal sapore vivace, sia una nota dal canto felice, come una musa ispiratrice.

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