Studenti, Pop e Moscatel
La bevanda preferita dagli studenti portoghesi? Moscatel con birra alla spina.
Pubblicato il 04/10/2017
Settembre. In Europa riaprono le porte le scuole di tutti i livelli. Suona la campana, i bambini corrono sovreccitati e impazienti di raccontare le vacanze appena trascorse, far vedere i nuovi giochi portati da paesi esotici o meno, toccare con la mano quelli degli amici che diventano all’istante oggetto del desiderio. Gli universitari faticano a riprendere il ritmo, svegliarsi presto dopo mesi di totale relax e notti brave non è una passeggiata. E anche il tempo della famosa ottobrata romana invoglia a continuare a godersi le lunghe serate di tepore che, sul tardi, lascia spazio ai brividi dei corpi esposti alle prime frescure autunnali notturne. Ci si ritira nei locali. Lunghe conversazioni filosofiche sul cambio delle stagioni, sull’assurdità della vita (vi riconoscete?) e sulle stranezze dei professori continuano a scorrere davanti ad un bicchiere… di cosa? “La nostra bevanda preferita, di studenti portoghesi, è il Moscatel con la birra alla spina”, - racconta, in un inglese pressoché perfetto, una ragazza portoghese, guida in alta stagione nelle cantine della strepitosa Quinta Portal nella Valle del Douro. Ma come? Quinta Portal fu realizzata da Alvaro Siza Vieira, uno dei più noti e stimati architetti dell’epoca moderna, un portoghese di Porto. All’interno, la cantina dispone delle più moderne tecniche di produzione vinicola in pieno regime di sostenibilità e di cura dell’ambiente. Le botti costituiscono artefatti scenografici e magnifici e veniamo a sapere che dentro, in alcune di esse, riposa il Moscatel e Moscatel Reserva. “Quello appena imbottigliato, viene da questa botte, vintage 2004. Ma solo poche bottiglie, un assaggino per il mercato, il resto rimarrà in botte per altri anni ancora, più anni possibile”. Qualcosa non quadra. Architettura, vintage, decenni di maturazione… Da miscelare con la birra? “Ma no”, -ride la nostra studentessa e ci illumina. Moscatel è un vino fortificato portoghese, esattamente come il Porto con la differenza che l’ultimo si fa con un blend di diversi vini e vitigni, mentre Moscatel con il solo vino (o vini), ottenuto dall’uva dolce e profumata di Moscatel (Moscato). Due sono le zone storiche di produzione: Favaios (Douro) e Setúbal (a sud di Lisbona). La maggior parte di Moscatel è un vino economico, prodotto con una miscela di vini di diverse annate, fortificata fino ai 17-18° di alcol e affinata nelle grosse botti di legno per massimo tre o quattro anni. Ne viene fuori un vino non impegnativo, venduto nei supermercati a pochi euro bottiglia. Ma c’è anche Moscatel Riserva. In questo caso si tratta di un Vintage con il minimo di 7 anni (e molto oltre) di permanenza in botte sulle bucce. Ne esce un nettare color caramello dorato, con sfumature di arancia rossa e dattero di Gerusalemme. Il Moscatel di Douro (utilizzato anche per rendere più aromatici i porti bianchi) è in grado di creare vini particolarmente complessi e equilibrati in acidità, aromi floreali e agrumati, sapori di scorza d'arancia o di mandarino, albicocche e tanta più frutta secca quanto più a lungo rimangono in legno. Poi ci sono delle varianti di produzione. Qualche produttore fa il Moscatel da aperitivo, dividendo dopo la fermentazione il vino in due parti e facendo maturare una parte in botti di rovere e l’altra in vasche di acciaio, per poi unirle prima dell’imbottigliamento. Il risultato è un vino deliziosamente morbido che mantiene vibranti note citriche e freschezza che strizzano l’occhio alla leggerezza. “Non è un vino da vecchi, lo consumiamo freddo come aperitivo, oppure come digestivo o vino da dessert, altrimenti come un drink a se stante o come base per il cocktail con la birra, il preferito tra noi studenti. Ci si balla bene, senza sballarsi. Se poi il Moscatel lo mixi con dell’acqua tonica e un po’ di menta fresca, crei momenti molto romantici… Provateci!” - ammicca la nostra giovane oste.