Plagio e concorrenza sleale
Bibenda denuncia, il giudice conferma: plagio e concorrenza sleale.
Pubblicato il 04/10/2017
Paola Simonetti è stata il Curatore di tutte le edizioni delle 20 Guide, ha collaborato con centinaia di giornalisti del vino ed ha portato al successo la Guida che oggi è la più venduta al mondo. Durante questo percorso, alcuni hanno preferito fare per loro conto ed abbiamo subìto lo scopiazzamento, il plagio e la concorrenza sleale dai nostri stessi vecchi collaboratori, 5 persone che ancora ci provano.
Ora, a Roma, tre Giudici li hanno condannati per plagio.
La storia
Alla fine degli anni ’80 il Vino e il mondo che gli sta attorno diventano di tendenza. La richiesta di saperne di più cresce tangibilmente ogni giorno di più. Sommelier, scrittori, comunicatori, insegnanti di vino hanno bisogno di disporre di dati e notizie in relazione ai vini, alle aziende, alle bottiglie. È difficile reperirli, salvo andarli a recuperare, certosinamente, caso per caso. Un lavorone, molto oneroso e poco efficace. All’epoca, internet non dà ancora un supporto valido: siamo nell’era del francobollo, per intenderci.
Ed è così che decidiamo: ce la facciamo da soli, ce la costruiamo su misura la guida che vogliamo e che ancora non c’è. È il 1998, partiamo con un progetto misurato, limitato alla regione Lazio, sarà il nostro banco di prova. Nel 1999 ci sentiamo pronti per un prodotto nazionale.
Parte il progetto, analizziamo le nostre necessità (cosa vorremmo trovare in una guida?) e cominciamo a costruire, mattone dopo mattone, dato dopo dato, il progetto editoriale.
Dopo qualche mese il via, la pubblicazione della prima edizione a fine ’99 avrà per titolo DUEMILAVINI, per sottolineare l’uscita in coincidenza con il nuovo millennio. Da allora ne uscirà una nuova edizione ogni anno (lasceremo il titolo Duemilavini per adottare Bibenda) fino ad oggi, ormai alla Ventesima Edizione, ogni anno una limatura, un arricchimento, una correzione di tiro, un’aggiunta.
L’ais l’acquista per anni da Bibenda, per darla ai propri soci.
Ma, a cominciare dall’edizione 2015, l’ais dà alle stampe una “sua” guida, copiata integralmente da Bibenda.
Nello stesso anno - 2015 - Bibenda presenta denuncia per plagio.
Alla fine degli anni ’80 il Vino e il mondo che gli sta attorno diventano di tendenza. La richiesta di saperne di più cresce tangibilmente ogni giorno di più. Sommelier, scrittori, comunicatori, insegnanti di vino hanno bisogno di disporre di dati e notizie in relazione ai vini, alle aziende, alle bottiglie. È difficile reperirli, salvo andarli a recuperare, certosinamente, caso per caso. Un lavorone, molto oneroso e poco efficace. All’epoca, internet non dà ancora un supporto valido: siamo nell’era del francobollo, per intenderci.
Ed è così che decidiamo: ce la facciamo da soli, ce la costruiamo su misura la guida che vogliamo e che ancora non c’è. È il 1998, partiamo con un progetto misurato, limitato alla regione Lazio, sarà il nostro banco di prova. Nel 1999 ci sentiamo pronti per un prodotto nazionale.
Parte il progetto, analizziamo le nostre necessità (cosa vorremmo trovare in una guida?) e cominciamo a costruire, mattone dopo mattone, dato dopo dato, il progetto editoriale.
Dopo qualche mese il via, la pubblicazione della prima edizione a fine ’99 avrà per titolo DUEMILAVINI, per sottolineare l’uscita in coincidenza con il nuovo millennio. Da allora ne uscirà una nuova edizione ogni anno (lasceremo il titolo Duemilavini per adottare Bibenda) fino ad oggi, ormai alla Ventesima Edizione, ogni anno una limatura, un arricchimento, una correzione di tiro, un’aggiunta.
L’ais l’acquista per anni da Bibenda, per darla ai propri soci.
Ma, a cominciare dall’edizione 2015, l’ais dà alle stampe una “sua” guida, copiata integralmente da Bibenda.
Nello stesso anno - 2015 - Bibenda presenta denuncia per plagio.
Alcuni stralci della sentenza di settembre 2017
(…) l’esame della guida pubblicata dalla convenuta (ais) evidenzia significative somiglianze con la guida Bibenda in relazione alle dimensioni del volume, al materiale utilizzato per la copertina, alla rilegatura e ai caratteri di stampa adoperati e al formato.
Ulteriori rilevanti somiglianze si colgono nelle schede descrittive delle aziende, in entrambe le guide si rinvengono, con la stessa sequenza e all’interno di un identico contesto strutturale e secondo una comune presentazione grafica, i dati relativi a nome azienda, indirizzo, sito internet, indirizzo mail, anno di fondazione, proprietà, bottiglie prodotte, ettari vitati, vendita diretta, visite all’azienda, pezzo introduttivo, nome vino, tipologia, uve, gradazione alcolica, prezzo, bottiglie prodotte, degustazione, vinificazione e abbinamento.
È comune, inoltre, la valutazione dei prodotti con simboli posizionati sul lato destro delle pagine.
Come già rilevato le due guide presentano forti elementi di assonanza nella sequenza degli argomenti (…)
Il collegio dei giudici ritiene che la ripetizione dei tratti caratteristici del prodotto editoriale pubblicato da Bibenda e presente sul mercato da diversi anni, (…) costituisce una condotta imitativa idonea ad assumere rilevanza quale atto di concorrenza sleale sia per le sue potenzialità confusorie, sia per il suo contrasto con i principi della correttezza professionale, in relazione all’obbligo di astenersi da condotte parassitarie e di non sfruttare sistematicamente il lavoro e la creatività altrui e di sviare a proprio vantaggio i valori aziendali dell’impresa concorrente.
Una siffatta valutazione appare trovare conferma nelle dichiarazioni rese dal Presidente dell’associazione convenuta Antonello Maietta, in occasione di un convegno tenutosi agli inizi del 2015, da cui emerge la sua intenzione di realizzare una guida che si ponesse in linea di continuità con quella “Bibenda”, riprendendone il formato e le modalità contenutistiche.
(…) trovano ingresso le questioni della tutelabilità quale opera dell’ingegno della guida “Bibenda” (…) L’accertamento dell’atto di concorrenza sleale della convenuta (ais) conduce all’accoglimento della domanda inibitoria proposta dall’attrice (Bibenda).
(…) Non può negarsi la sussistenza del danno cagionato, quanto meno in relazione all’indebito vantaggio - in termini di risparmio costi per l’ideazione della guida – ottenuto dal concorrente.
Il Tribunale così provvede:
a) accoglie le domande proposte da Bibenda Editore e inibisce all’Associazione Italiana Sommelier di pubblicare per le annualità future la guida Vitae, salvo adeguamenti idonei a differenziarla in maniera sostanziale dalla guida Bibenda.
b) condanna l’Associazione Italiana Sommelier al risarcimento dei danni in favore di Bibenda Editore.
(…) l’esame della guida pubblicata dalla convenuta (ais) evidenzia significative somiglianze con la guida Bibenda in relazione alle dimensioni del volume, al materiale utilizzato per la copertina, alla rilegatura e ai caratteri di stampa adoperati e al formato.
Ulteriori rilevanti somiglianze si colgono nelle schede descrittive delle aziende, in entrambe le guide si rinvengono, con la stessa sequenza e all’interno di un identico contesto strutturale e secondo una comune presentazione grafica, i dati relativi a nome azienda, indirizzo, sito internet, indirizzo mail, anno di fondazione, proprietà, bottiglie prodotte, ettari vitati, vendita diretta, visite all’azienda, pezzo introduttivo, nome vino, tipologia, uve, gradazione alcolica, prezzo, bottiglie prodotte, degustazione, vinificazione e abbinamento.
È comune, inoltre, la valutazione dei prodotti con simboli posizionati sul lato destro delle pagine.
Come già rilevato le due guide presentano forti elementi di assonanza nella sequenza degli argomenti (…)
Il collegio dei giudici ritiene che la ripetizione dei tratti caratteristici del prodotto editoriale pubblicato da Bibenda e presente sul mercato da diversi anni, (…) costituisce una condotta imitativa idonea ad assumere rilevanza quale atto di concorrenza sleale sia per le sue potenzialità confusorie, sia per il suo contrasto con i principi della correttezza professionale, in relazione all’obbligo di astenersi da condotte parassitarie e di non sfruttare sistematicamente il lavoro e la creatività altrui e di sviare a proprio vantaggio i valori aziendali dell’impresa concorrente.
Una siffatta valutazione appare trovare conferma nelle dichiarazioni rese dal Presidente dell’associazione convenuta Antonello Maietta, in occasione di un convegno tenutosi agli inizi del 2015, da cui emerge la sua intenzione di realizzare una guida che si ponesse in linea di continuità con quella “Bibenda”, riprendendone il formato e le modalità contenutistiche.
(…) trovano ingresso le questioni della tutelabilità quale opera dell’ingegno della guida “Bibenda” (…) L’accertamento dell’atto di concorrenza sleale della convenuta (ais) conduce all’accoglimento della domanda inibitoria proposta dall’attrice (Bibenda).
(…) Non può negarsi la sussistenza del danno cagionato, quanto meno in relazione all’indebito vantaggio - in termini di risparmio costi per l’ideazione della guida – ottenuto dal concorrente.
Il Tribunale così provvede:
a) accoglie le domande proposte da Bibenda Editore e inibisce all’Associazione Italiana Sommelier di pubblicare per le annualità future la guida Vitae, salvo adeguamenti idonei a differenziarla in maniera sostanziale dalla guida Bibenda.
b) condanna l’Associazione Italiana Sommelier al risarcimento dei danni in favore di Bibenda Editore.