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La “muccigna” e il Pecorino
Pubblicato il 16/03/2012
Fotografia

La muccigna è una cassetta di pescato. L’ultima raccolta dalle reti dei pescherecci, a San Benedetto del Tronto, prima di entrare in porto. È composta di pesci piccoli, difficili da commercializzare, di non grande pregio ma di assoluta freschezza. Il più delle volte questo pesce viene consumato nelle famiglie dei pescatori stessi, raramente finisce nella cucina di qualche ristorante.

Proprio l’altra settimana Antonio Pignotti che, insieme al fratello Orlando, conduce il ristorante dello Chalet  “Stella Marina” sulla spiaggia di Grottammare, ci mostra tre cassette di muccigna appena arrivate, dove ancora si agitano piccole sogliole, pescatrici, merluzzetti, tracine, rombetti chiodati e qualche mazzolina.

In breve tempo il pesce è cucinato e portato in tavola. I piatti sono semplici, nel solco della tradizione ascolana, e preparati con cura. Primo fra tutti il caratteristico brodetto alla sanbenedettese, quasi bianco con pomodorini verdi, peperoni, cipolle e aceto, seguito da un imprescindibile fritto misto dell’Adriatico.

 A questo punto non restava che accompagnare il tutto con un vino adeguato. Di buona struttura, fresco e di spiccata sapidità. Tra tutte le etichette della cantina la scelta cade su un Pecorino: il Ciprea dei Poderi Capecci San Savino, vigneti collinari a dieci chilometri dal mare, tra Ripatransone e Offida. Dove sembra di essere nelle Langhe. Colline vitate a perdita d’occhio alternate agli olivi e a suggestivi Calanchi.

Eppure il Pecorino, così come viene oggi proposto, ha storia recente. Perché di recente riscoperto. Rischiava infatti di andare perduto come molti altri vitigni italici, relegato in territori sempre più ristretti a causa della sua ridotta produttività. Tipico della zona a cavallo tra le provincie di Macerata e Ascoli Piceno, deve il suo nome proprio alla caratteristica di quei territori. Terre di pascoli e dunque di pecore. Sembra infatti che i piccoli acini di quest’uva (da cui il nome anche di Uva Piccoletta o Uvina), che matura molto presto e predilige siti collinari freschi, piacessero molto alle pecore. All’assaggio questo Pecorino Ciprea 2010 Doc Offida è giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso, note di erbe aromatiche accompagnate da un’accentuata mineralità. In bocca si rivela caldo, supportato da una vena acida e da una buona sapidità. La maturazione avviene esclusivamente in acciaio ed è un vino molto versatile. Oltre ai piatti di pesce, con cui l’abbiamo accompagnato, è possibile abbinarlo anche ai salumi tipici del territorio ascolano, tra cui il noto Ciauscolo - un salame dalla caratteristica consistenza che lo rende spalmabile - oltre naturalmente ad altri piatti della cucina ascolana in un gioco di accostamenti tutti da sperimentare.

 

Poderi Capecci San Savino

Via Santa Maria in Carro, 13

63038 Ripatransone (AP)

Tel. 0735 90107

www.sansavino.com

info@sansavino.com

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