Progetto Zegla
Tre giovani produttori friulani hanno messo a punto un nuovo protocollo per la produzione di un vino bianco particolare.
Pubblicato il 04/01/2018
Il Collio, (o Collio Goriziano) è da identificare come una “enclave”, che esprime peculiarità uniche che connotano il territorio nella sua specificità.
È un fazzoletto di terra che include 14 aree tra comuni-zone-frazioni-località tutte nella provincia di Gorizia.
Un luogo affascinante, per i panorami e per i suoi vini bianchi; è un territorio racchiuso tra il mare Adriatico e le Alpi Giulie carezzato da un clima ottimale per la coltivazione delle viti.
È un fazzoletto di terra che include 14 aree tra comuni-zone-frazioni-località tutte nella provincia di Gorizia.
Un luogo affascinante, per i panorami e per i suoi vini bianchi; è un territorio racchiuso tra il mare Adriatico e le Alpi Giulie carezzato da un clima ottimale per la coltivazione delle viti.
Infatti, il microclima che caratterizza quest’area è dovuto alle brezze marine, provenienti dall’alto bacino adriatico, che contribuiscono ad abbattere notevolmente l’umidità atmosferica, rendendo l’aria più pulita e tersa.
I vigneti, quindi, godono di una condizione favorevole per una perfetta e sana maturazione delle uve. A questo contribuisce, in maniera forte, quella barriera naturale, le Alpi, che frena i freddi e le piogge provenienti da nord.
Con i suoi 1.300 ettari vitati con un’altimetria tra i 50 e 280 msl, è tra le più importanti zone viticole della regione, forte, anche, di una consolidata tradizione della cultura vitivinicola e con la presenza di quei fattori naturali che rendono i vini
eleganti, strutturati, aromatici, freschi e sapidi.
I vigneti, quindi, godono di una condizione favorevole per una perfetta e sana maturazione delle uve. A questo contribuisce, in maniera forte, quella barriera naturale, le Alpi, che frena i freddi e le piogge provenienti da nord.
Con i suoi 1.300 ettari vitati con un’altimetria tra i 50 e 280 msl, è tra le più importanti zone viticole della regione, forte, anche, di una consolidata tradizione della cultura vitivinicola e con la presenza di quei fattori naturali che rendono i vini
eleganti, strutturati, aromatici, freschi e sapidi.
Il “terroir” del Collio, è un perfetto connubio fra uomo, clima e terreno, combinazione di cui la vite, pianta adattabile ma allo stesso tempo estremamente sensibile alle condizioni dell’ecosistema in cui vive e si sviluppa, ne beneficia enormemente.
L’impasto tipico è la cosiddetta “ponca”. Una marna arenaria di origine eocenica, frutto di stratificazioni millenarie ricche microelementi che conferiscono al vino inconfondibili caratteristiche tra cui spiccano: la mineralità e la freschezza.
Non è raro che tra la campagna capiti di ritrovare testimonianze del nostro passato… fossili inglobati anche marini nella marna.
La Ponca, è la culla sulla quale con maestria e passione i vignaioli locali accudiscono le proprie vigne.
Il Collio è una delle aree di produzione di vini di qualità e di alto livello. In particolare la località Zegla, minuscola frazione di Cormòns (Gorizia) e poco nota, ne rappresenta il fiore all’occhiello.
Il terreno sembra trascinato lì apposta per essere destinato alla produzione di vini di alta qualità. L’areale di Zegla si distingue oltre che per le sue dolci colline, a ridosso dal confine sloveno, che digradano lievemente, anche per la presenza del Monte Quarin, che costituisce una seconda barriera alle residuali correnti fredde e per le sensibili escursioni termiche che favoriscono le aromaticità dei vini.
L’impasto tipico è la cosiddetta “ponca”. Una marna arenaria di origine eocenica, frutto di stratificazioni millenarie ricche microelementi che conferiscono al vino inconfondibili caratteristiche tra cui spiccano: la mineralità e la freschezza.
Non è raro che tra la campagna capiti di ritrovare testimonianze del nostro passato… fossili inglobati anche marini nella marna.
La Ponca, è la culla sulla quale con maestria e passione i vignaioli locali accudiscono le proprie vigne.
Il Collio è una delle aree di produzione di vini di qualità e di alto livello. In particolare la località Zegla, minuscola frazione di Cormòns (Gorizia) e poco nota, ne rappresenta il fiore all’occhiello.
Il terreno sembra trascinato lì apposta per essere destinato alla produzione di vini di alta qualità. L’areale di Zegla si distingue oltre che per le sue dolci colline, a ridosso dal confine sloveno, che digradano lievemente, anche per la presenza del Monte Quarin, che costituisce una seconda barriera alle residuali correnti fredde e per le sensibili escursioni termiche che favoriscono le aromaticità dei vini.
Proprio qui nasce il “Progetto Zegla”, (chissà forse un domani non troppo lontano potrà diventare un Cru od anche una sottozona) che vede in prima fila tre giovani e intraprendenti produttori della zona, che hanno messo a punto un vero e proprio protocollo, con regole precise e condivise, volto alla ricerca di una qualità estrema per la realizzazione di vini che siano l’autentica espressione di queste colline.
Le regole che si sono date contemplano, pochi passaggi: le uve, 100% Tocai/Friulano, dovranno provenire solamente dalle vigne di Zegla; tre i giorni di macerazione con l’avvio di fermentazioni con lieviti autoctoni; un affinamento in legno per 2/3 anni; le bottiglie rimangono a dimora per un paio d’anni.
In sintesi dopo circa “5 anni” dalla vendemmia il vino è messo in vendita. Forse è uno dei pochi vini bianchi commercializzato dopo cinque anni.
Il vino, inoltre, sarà prodotto soltanto nelle annate migliori e proposto con una etichetta comune senza una specifica paternità; indicherà il nome della singola cantina, esclusivamente, sulla retro-etichetta.
I vini esprimono le diverse personalità ma nel frattempo raccontano in modo preciso le peculiarità di questo terroir.
Il Friulano, vitigno principe tra gli autoctoni, è da molti ancora chiamato Tocai a memoria di quello che ha rappresentato e rappresenta al meglio, le genti, la storia, la cultura di questa regione unica che racchiude in uno scrigno le sue
gemme più amate.
In sintesi dopo circa “5 anni” dalla vendemmia il vino è messo in vendita. Forse è uno dei pochi vini bianchi commercializzato dopo cinque anni.
Il vino, inoltre, sarà prodotto soltanto nelle annate migliori e proposto con una etichetta comune senza una specifica paternità; indicherà il nome della singola cantina, esclusivamente, sulla retro-etichetta.
I vini esprimono le diverse personalità ma nel frattempo raccontano in modo preciso le peculiarità di questo terroir.
Il Friulano, vitigno principe tra gli autoctoni, è da molti ancora chiamato Tocai a memoria di quello che ha rappresentato e rappresenta al meglio, le genti, la storia, la cultura di questa regione unica che racchiude in uno scrigno le sue
gemme più amate.