Ci sono alcuni cibi che sanno letteralmente ritagliarsi uno spazio nel cuore e nella memoria golosa di tutto noi, evocando a prima vista quasi una voglia atavica e naturale al consumo. Uno di questi, per la quasi totalità degli italiani è il salame Cacciatore o Cacciatorino, ambasciatore indiscusso del made in Italy in fatto di salumi. I Salamini Italiani alla Cacciatora sono prodotti a marchio Dop, ovvero realizzati utilizzando solo maiali nati e cresciti nel Nord e nel Centro Italia, gli stessi animali che danno vita ai famosi prosciutti San Daniele e Parma, anch’essi Dop. La storia del nome di questo salame è presto detta: taglia piccola e facilità di trasporto ne hanno fatto il salame per eccellenza dei cacciatori, ma non solo aggiungiamo noi. La tradizione è quindi antica e si coniuga perfettamente con il disciplinare e le ferree regole della Denominazione di Origine Protetta. I sistemi di controllo iniziano infatti dalla verifica dello “stile di vita” dei suini, attraverso analisi negli allevamenti e controlli sull’alimentazione degli animali. Successivamente gli accertamenti si spostano sulla carne in fase di prelavorazione e quindi sulla stagionatura e il confezionamento. In buona sostanza una filiera più che controllata, capace di garantire qualità sanitaria e organolettica. All’analisi sensoriale i Salamini Italiani alla Cacciatora si presentano di forma piuttosto regolare, con una fetta dalla grana di medio-piccole dimensioni, segnata da una distribuzione omogenea di grasso e magro e dalla perfetta tenuta al taglio. Il colore è intenso sia nella parte magra sia nella grassa, la consistenza è mediamente morbida e i profumi decisi e lievemente speziati. Elegante nelle aromaticità e netto, al gusto è di media consistenza, con la tendenza dolce in primo piano e una delicata persistenza sapida. Fine la qualità della grana al palato così come coerenti i ritorni aromatici, sempre lievemente speziati. Salame da merenda per antonomasia, nell’abbinamento con il vino il Cacciatore si sposa bene insieme ai Lambrusco di Modena e Reggio Emilia, anche amabili, e non disdegna, alla moda piemontese, un accostamento insolito con il Moscato d’Asti. Non sfigura comunque, come aperitivo, insieme a un Franciacorta Brut.
Consorzio Salame Cacciatore
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