La Bettane ivre
Parigi val bene una mescita: la presentazione della guida nazionale si trasforma in un’esperienza inebriante.
Pubblicato il 28/02/2018
“Parigi val bene una mescita” riprende, modificandone radicalmente il senso, l’espressione storicamente attribuita a Enrico IV di Navarra che fu disposto a rinunciare alle sue radici ugonotte convertendosi al cattolicesimo per poter accedere al trono di Francia.
I giorni 1 e 2 dicembre 2017 si è tenuto presso il Carrousel du Louvre (piano interrato, padiglione fieristico e centro commerciale dell’omonimo museo) il Grand Tasting della celebre guida Bettane et Desseauve. Per un uomo che come me ha sempre amato Londra e gli inglesi e appena tollerato Parigi e i francesi, la sveglia nel cuore della notte è faticosa, ma necessaria a raggiungere alle ore 10 l’apertura del punto d’accesso alla fiera che ospita le migliori 350 cantine (di Francia, più qualche ospite straniero) selezionate dalla guida, che espongono i loro vini in banchi d’assaggio allestiti in veste “minimal”; nessuna scenografia spettacolare come a volte capita di vedere in Italia, ma stand di pari dimensione e foggia per tutte le aziende.
Un’altra differenza sostanziale rispetto al nostro paese balza immediatamente all’occhio, ed è il comportamento dei visitatori; persone civilmente in coda senza eccessi di entusiasmo o risvolti pittoreschi (sì, avete letto bene, gli “ebbri”) a degustare le meraviglie che vengono servite.
Sì perché al Grand Tasting in mescita ci sono i gran cru di Borgogna, le parcelle mitiche, i celebri Chateau di Bordeaux, le cuvée prestige delle grandi Maison di Champagne; accade così che si vedano giovani degustare con un blocco di appunti in mano il Vignes de l’Enfant Jesus di Bouchard, coppie di anziani estimatori che sorseggiano Bollinger RD al banco o degli appassionati che scoprono un passo alla volta tutti i cru bianchi di Girardin.
L’esposizione offre inoltre esperienze e degustazioni guidate, in ambito vini e alta cucina. Con gli amici sommelier Alessia, Barbara e Marco, ci si gode la prima fila per gli worskhop di Krug, Salon e Ruinart, gremiti di ospiti e condotti dai degustatori e patron delle aziende.
L’incontro con Olivier Krug è stato senza dubbio l’esperienza più emozionante all’interno della manifestazione; “l’obiettivo di Krug è quello di portare in ogni bottiglia l’essenza concentrata più profonda, e ogni singola sfumatura della Champagne” è la frase di apertura della degustazione, che ha portato a scoprire le differenti sfumature delle diverse edizioni di Grande Cuvée, il prodotto che lo stesso Krug definisce il più ambizioso, la grande sfida e l’oggetto delle più meticolose attenzioni del maestro di cantina.
Una volta terminate le giornate di degustazione, fuori dal Louvre c’è Parigi con tutto il suo stile, eleganza e classe; le sue mille luci calde stemperano l’aria gelida dell’inverno, ci ricordano -semmai ce ne fosse bisogno- la sua “grandeur”. Le mille strade e i vicoli popolati di vetrine e di passanti regalano scorci romantici e un pizzico di sogni.
I giorni 1 e 2 dicembre 2017 si è tenuto presso il Carrousel du Louvre (piano interrato, padiglione fieristico e centro commerciale dell’omonimo museo) il Grand Tasting della celebre guida Bettane et Desseauve. Per un uomo che come me ha sempre amato Londra e gli inglesi e appena tollerato Parigi e i francesi, la sveglia nel cuore della notte è faticosa, ma necessaria a raggiungere alle ore 10 l’apertura del punto d’accesso alla fiera che ospita le migliori 350 cantine (di Francia, più qualche ospite straniero) selezionate dalla guida, che espongono i loro vini in banchi d’assaggio allestiti in veste “minimal”; nessuna scenografia spettacolare come a volte capita di vedere in Italia, ma stand di pari dimensione e foggia per tutte le aziende.
Un’altra differenza sostanziale rispetto al nostro paese balza immediatamente all’occhio, ed è il comportamento dei visitatori; persone civilmente in coda senza eccessi di entusiasmo o risvolti pittoreschi (sì, avete letto bene, gli “ebbri”) a degustare le meraviglie che vengono servite.
Sì perché al Grand Tasting in mescita ci sono i gran cru di Borgogna, le parcelle mitiche, i celebri Chateau di Bordeaux, le cuvée prestige delle grandi Maison di Champagne; accade così che si vedano giovani degustare con un blocco di appunti in mano il Vignes de l’Enfant Jesus di Bouchard, coppie di anziani estimatori che sorseggiano Bollinger RD al banco o degli appassionati che scoprono un passo alla volta tutti i cru bianchi di Girardin.
L’esposizione offre inoltre esperienze e degustazioni guidate, in ambito vini e alta cucina. Con gli amici sommelier Alessia, Barbara e Marco, ci si gode la prima fila per gli worskhop di Krug, Salon e Ruinart, gremiti di ospiti e condotti dai degustatori e patron delle aziende.
L’incontro con Olivier Krug è stato senza dubbio l’esperienza più emozionante all’interno della manifestazione; “l’obiettivo di Krug è quello di portare in ogni bottiglia l’essenza concentrata più profonda, e ogni singola sfumatura della Champagne” è la frase di apertura della degustazione, che ha portato a scoprire le differenti sfumature delle diverse edizioni di Grande Cuvée, il prodotto che lo stesso Krug definisce il più ambizioso, la grande sfida e l’oggetto delle più meticolose attenzioni del maestro di cantina.
Una volta terminate le giornate di degustazione, fuori dal Louvre c’è Parigi con tutto il suo stile, eleganza e classe; le sue mille luci calde stemperano l’aria gelida dell’inverno, ci ricordano -semmai ce ne fosse bisogno- la sua “grandeur”. Le mille strade e i vicoli popolati di vetrine e di passanti regalano scorci romantici e un pizzico di sogni.
bettane+desseauve
6 rue de Lisbonne
75008 Paris
+33 (0)1 48 01 90 10
www.bettanedesseauve.fr
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