L'Intervista a...
Bruno Gambacorta, giornalista, Oscar del Vino 2002.
Pubblicato il 05/07/2018

Lei è sempre in giro e ha la fortuna di assaggiare prelibatezze, quando rientra a casa cosa gradisce?
Frutta e insalata. Per mantenersi in forma e soprattutto in salute. È necessario mangiare bene e poco. Ammetto di aiutami anche con lo sport.
Da qualche anno Lei assieme al Consorzio del vino Nobile di Montepulciano ha realizzato un contest nel quale le otto contrade della cittadina si sfidano in cucina per la realizzazione del piatto perfetto che meglio sposa il Vino Nobile. Esiste, davvero, l’abbinamento cibo vino?
Certo che esiste, ma è un privilegio di pochi. Se capita di poter degustare diverse pietanze, in alcune occasioni, qualcuno si è già occupato dell’abbinamento con il giusto nettare. Non è molto facile. La maggior parte degli italiani per questioni anche economiche quando si reca al ristorante ordina una sola bottiglia che è quella, in genere, che sposa il primo piatto, per cui le altre pietanze subiscono un poco l’abbinamento principale. Poi negli ultimi anni i controlli sulle strade relative al tasso alcolemico sono aumentati. Soventemente le coppie non terminano neanche una bottiglia di vino per questioni di sicurezza. In più al di là delle leggi dettate dagli esperti del settore, il gusto resta assolutamente personale e un abbinamento cibo vino che a qualcuno potrebbe apparire blasfemo ad altri aggrada.
Come è cambiata l’Italia nel corso dei Suoi viaggi sotto l’aspetto culinario?
Molto. La differenza tra Nord, Centro e Sud in un primo momento sembrava netta. Ora la cucina si è un pochino livellata e soprattutto è diventata più salutare. Nel corso del tempo la gente ha iniziato a capire che per vivere bene bisogna mangiare correttamente e soprattutto condire in modo adeguato i cibi. Un tempo era più frequente incontrare qualcuno che mangiasse più di un piatto di pasta. Oggi è difficile. Siamo dinnanzi una ragguardevole consapevolezza da parte del consumatore di poter scegliere in modo corretto il cibo per sostenersi meglio e più a lungo. Ciò è dimostrato anche dal maggiore consumo di olio extravergine d’oliva.
E sui vini?
Adesso si osa di più. Mentre in precedenza si ritenevano alcune zone vocate esclusivamente a determinati vitigni, attualmente non è così. Recentemente ho assaggiato un Viognier della Maremma molto interessante. Se alcuni anni fa avessero chiesto a un produttore della zona di piantare quest’uva ti avrebbe guardato in modo cauto, sospettoso. Poi si è tornati alla riscoperta dei vitigni autoctoni e soprattutto si è diffuso il procedimento di spumantizzazione metodo classico.
Una citazione sul vino?
Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico. (Molière)
Frutta e insalata. Per mantenersi in forma e soprattutto in salute. È necessario mangiare bene e poco. Ammetto di aiutami anche con lo sport.
Da qualche anno Lei assieme al Consorzio del vino Nobile di Montepulciano ha realizzato un contest nel quale le otto contrade della cittadina si sfidano in cucina per la realizzazione del piatto perfetto che meglio sposa il Vino Nobile. Esiste, davvero, l’abbinamento cibo vino?
Certo che esiste, ma è un privilegio di pochi. Se capita di poter degustare diverse pietanze, in alcune occasioni, qualcuno si è già occupato dell’abbinamento con il giusto nettare. Non è molto facile. La maggior parte degli italiani per questioni anche economiche quando si reca al ristorante ordina una sola bottiglia che è quella, in genere, che sposa il primo piatto, per cui le altre pietanze subiscono un poco l’abbinamento principale. Poi negli ultimi anni i controlli sulle strade relative al tasso alcolemico sono aumentati. Soventemente le coppie non terminano neanche una bottiglia di vino per questioni di sicurezza. In più al di là delle leggi dettate dagli esperti del settore, il gusto resta assolutamente personale e un abbinamento cibo vino che a qualcuno potrebbe apparire blasfemo ad altri aggrada.
Come è cambiata l’Italia nel corso dei Suoi viaggi sotto l’aspetto culinario?
Molto. La differenza tra Nord, Centro e Sud in un primo momento sembrava netta. Ora la cucina si è un pochino livellata e soprattutto è diventata più salutare. Nel corso del tempo la gente ha iniziato a capire che per vivere bene bisogna mangiare correttamente e soprattutto condire in modo adeguato i cibi. Un tempo era più frequente incontrare qualcuno che mangiasse più di un piatto di pasta. Oggi è difficile. Siamo dinnanzi una ragguardevole consapevolezza da parte del consumatore di poter scegliere in modo corretto il cibo per sostenersi meglio e più a lungo. Ciò è dimostrato anche dal maggiore consumo di olio extravergine d’oliva.
E sui vini?
Adesso si osa di più. Mentre in precedenza si ritenevano alcune zone vocate esclusivamente a determinati vitigni, attualmente non è così. Recentemente ho assaggiato un Viognier della Maremma molto interessante. Se alcuni anni fa avessero chiesto a un produttore della zona di piantare quest’uva ti avrebbe guardato in modo cauto, sospettoso. Poi si è tornati alla riscoperta dei vitigni autoctoni e soprattutto si è diffuso il procedimento di spumantizzazione metodo classico.
Una citazione sul vino?
Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico. (Molière)