A Tavola con il produttore
Molti produttori di vino sono anche degli ottimi cuochi. Lo sapevate?
Pubblicato il 25/07/2023
Siamo entrati nelle cucine di alcuni produttori di vino chiedendo loro di raccontarci una propria ricetta alla quale sono particolarmente legati.
IL PRODUTTORE
In Abruzzo, a Scerne di Pineto, Giovanni Barba e sua moglie Raffaella ci accolgono con entusiasmo e sorrisi per raccontarci la storia della famiglia e dei fratelli Barba da sempre impegnati nel campo agricolo e nell’allevamento di mucche da latte e, dal 1991, anche nel campo vitivinicolo. La tenuta Barba si estende su 684 ettari dislocati tra la Costa Adriatica e la schiera di colline che si susseguono nella Valle del Vomano, dove albergano 68 ettari di vigneto, 19 di oliveto, 23 di frutteto, insieme a seminativi vari e produzioni zootecniche e alle mucche di razza Frisona Olandese che forniscono anche materiale organico, necessario per la concimazione dell’intera superficie aziendale. Si tratta di un ecosistema autosufficiente e perfetto. Giovanni e Raffaella ci parlano di un piatto tradizionale del territorio abruzzese, elaborato ma gustoso, il timballo teramano o timballo di scrippelle che amano mangiare la domenica insieme a tutta la famiglia. Le scrippelle sono delle frittatine sottili che vengono utilizzate come le lasagne in mezzo alle quali vengono messi degli ingredienti con l’aggiunta di polpettine di carne chiamate “pallottine”.
In Abruzzo, a Scerne di Pineto, Giovanni Barba e sua moglie Raffaella ci accolgono con entusiasmo e sorrisi per raccontarci la storia della famiglia e dei fratelli Barba da sempre impegnati nel campo agricolo e nell’allevamento di mucche da latte e, dal 1991, anche nel campo vitivinicolo. La tenuta Barba si estende su 684 ettari dislocati tra la Costa Adriatica e la schiera di colline che si susseguono nella Valle del Vomano, dove albergano 68 ettari di vigneto, 19 di oliveto, 23 di frutteto, insieme a seminativi vari e produzioni zootecniche e alle mucche di razza Frisona Olandese che forniscono anche materiale organico, necessario per la concimazione dell’intera superficie aziendale. Si tratta di un ecosistema autosufficiente e perfetto. Giovanni e Raffaella ci parlano di un piatto tradizionale del territorio abruzzese, elaborato ma gustoso, il timballo teramano o timballo di scrippelle che amano mangiare la domenica insieme a tutta la famiglia. Le scrippelle sono delle frittatine sottili che vengono utilizzate come le lasagne in mezzo alle quali vengono messi degli ingredienti con l’aggiunta di polpettine di carne chiamate “pallottine”.
TIMBALLO TERAMANO O DI SCRIPPELLE
Ingredienti per 6 persone
10 uova per la preparazione delle scrippelle
sugo al ragù ristretto
carciofi a fettine impanati e fritti (o spinaci o piselli)
3 scamorze
3 uova sode tagliate a pezzetti
burro q.b.
80 gr. di parmigiano grattugiato
sale e latte q.b.
Preparazione
1. Mettere le scrippelle, precedentemente preparate, su una teglia in modo che ne sia foderata e ne fuoriescano le estremità.
2. Adagiare sopra uno strato di composto costituito dal ragù, dai carciofi, scamorza tagliata a dadini, fiocchi di burro, uova sode a pezzetti, qualche pallottina (polpettine preparate separatamente) e un po’ di parmigiano.
3. Spennellare con un uovo sbattuto, sale, parmigiano e latte.
4. Procedere con una serie di strati di scrippelle e composto.
5. Infine ripiegare i lembi delle scrippelle che sporgono e ricoprire con altre due scrippelle.
6. Mettere il timballo nel forno a calore moderato per 20 minuti circa.
Ingredienti per 6 persone
10 uova per la preparazione delle scrippelle
sugo al ragù ristretto
carciofi a fettine impanati e fritti (o spinaci o piselli)
3 scamorze
3 uova sode tagliate a pezzetti
burro q.b.
80 gr. di parmigiano grattugiato
sale e latte q.b.
Preparazione
1. Mettere le scrippelle, precedentemente preparate, su una teglia in modo che ne sia foderata e ne fuoriescano le estremità.
2. Adagiare sopra uno strato di composto costituito dal ragù, dai carciofi, scamorza tagliata a dadini, fiocchi di burro, uova sode a pezzetti, qualche pallottina (polpettine preparate separatamente) e un po’ di parmigiano.
3. Spennellare con un uovo sbattuto, sale, parmigiano e latte.
4. Procedere con una serie di strati di scrippelle e composto.
5. Infine ripiegare i lembi delle scrippelle che sporgono e ricoprire con altre due scrippelle.
6. Mettere il timballo nel forno a calore moderato per 20 minuti circa.
L’ABBINAMENTO
L’abbinamento a questo timballo richiede un vino di grande struttura e complessità con nerbo acido scalpitante per contrastare la succulenza del piatto e la ricchezza degli ingredienti ma che abbia al contempo una serica carezza olfattiva e armonia nelle componenti gustative.
I Vasari 2019 è il vino che ci propone Giovanni Barba, un Montepulciano d’Abruzzo in purezza le cui uve hanno 35 anni di età e provengono da un singolo vigneto sito a Scerne di Pineto. La raccolta manuale, poi l’accurata selezione degli acini in un doppio tavolo di cernita e la fermentazione in barili di rovere francese sono i meticolosi passaggi curati dalla mano felice di Stefano Chioccioli, winemaker di fama internazionale. Fiore all’occhiello aziendale, i Vasari è un Montepulciano di alto lignaggio e di alto livello qualitativo con un legame viscerale al territorio che ne avvalora stile e fascino in ogni singolo sorso.
Il bel rubino cardinalizio intenso e brillante dischiude lentamente suadenti sensazioni di ciliegie, bavarese al lampone, cassis, poi tonalità balsamiche unite a macchia mediterranea. Un pizzico di speziatura orientale, tabacco biondo e china in chiusura. Assaggio formidabile, fresco e sapido, equilibrato, dai tannini finemente filigranati. Lungo ricordo speziato e alla ciliegia. Armonioso e dinamico con prospettive eccezionali e una bevibilità attuale incredibile, premierà coloro che sapranno attendere per almeno un lustro la sua evoluzione. Matura 16 mesi in barrique.
L’abbinamento a questo timballo richiede un vino di grande struttura e complessità con nerbo acido scalpitante per contrastare la succulenza del piatto e la ricchezza degli ingredienti ma che abbia al contempo una serica carezza olfattiva e armonia nelle componenti gustative.
I Vasari 2019 è il vino che ci propone Giovanni Barba, un Montepulciano d’Abruzzo in purezza le cui uve hanno 35 anni di età e provengono da un singolo vigneto sito a Scerne di Pineto. La raccolta manuale, poi l’accurata selezione degli acini in un doppio tavolo di cernita e la fermentazione in barili di rovere francese sono i meticolosi passaggi curati dalla mano felice di Stefano Chioccioli, winemaker di fama internazionale. Fiore all’occhiello aziendale, i Vasari è un Montepulciano di alto lignaggio e di alto livello qualitativo con un legame viscerale al territorio che ne avvalora stile e fascino in ogni singolo sorso.
Il bel rubino cardinalizio intenso e brillante dischiude lentamente suadenti sensazioni di ciliegie, bavarese al lampone, cassis, poi tonalità balsamiche unite a macchia mediterranea. Un pizzico di speziatura orientale, tabacco biondo e china in chiusura. Assaggio formidabile, fresco e sapido, equilibrato, dai tannini finemente filigranati. Lungo ricordo speziato e alla ciliegia. Armonioso e dinamico con prospettive eccezionali e una bevibilità attuale incredibile, premierà coloro che sapranno attendere per almeno un lustro la sua evoluzione. Matura 16 mesi in barrique.