Il 24 Febbraio 2024 il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha conferito trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a individui meritevoli, riconoscendo il loro impegno in settori chiave come l'imprenditoria etica, l'assistenza ai detenuti, la solidarietà, il volontariato e attività pro-inclusione sociale.
Tra gli insigniti spicca la figura di Marco Caprai, noto come l'uomo de Sagrantino, riconosciuto per la sua imprenditoria etica. Attraverso una collaborazione con la Caritas di Foligno, Caprai ha fornito lavoro a oltre 200 richiedenti asilo nella sua azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco, favorendo l'integrazione di sei migranti su dieci, che ora lavorano stabilmente in media fino a 180 giornate l’anno.
«È la prima volta che questa onorificenza viene assegnata a un produttore di vino e questo, per me, non è solo motivo di grande orgoglio personale: questo riconoscimento dimostra, infatti, anche la straordinaria capacità dell’agricoltura di integrare e includere. Vorrei che il terzo settore fosse più coraggioso nel guardare le capacità dell’impresa e soprattutto dell’impresa agricola. Due terzi dei richiedenti asilo continuano a lavorare con noi: il mondo agricolo soffre di carenza di manodopera e queste persone possono colmare questo vuoto, con qualità e impegno», afferma Marco Caprai, che oltre a guidare la sua cantina è anche membro della Giunta Nazionale Confagricoltura con il terzo settore no-profit.
Questo riconoscimento segue altri premi recenti, tra cui il titolo "Welcome Working for Refugee Integration" dell'UNHCR . L'azienda, fondata nel 1971 da Arnaldo Caprai, è guidata dal figlio Marco dal 1988, rinomato per aver reso celebre il Sagrantino a livello internazionale.
«Progetti come questo hanno una portata ampia, etica e innovativa, perché collegano il primo settore, l’agricoltura, e il terzo settore (ovvero il mondo del no-profit, semplificando), in una sinergia che diventa virtuosa: aiuta le aziende e aiuta tante persone in difficoltà a ricostruirsi una vita attraverso il lavoro, contribuendo al grande e fondamentale tema dell’inclusione. Ed è anche un arricchimento della società, visto che con progetti come questi si mettono in comunicazione, in maniera positiva e concreta, persone che arrivano da popoli, Paesi, tradizioni e culture diverse», conclude Caprai.