Roberto Cipresso è un uomo che non necessita di presentazioni, enologo di fama internazionale con 35 anni di esperienza nella vinificazione, nel 2006 Oscar del Vino come migliore enologo. Veneto di Bassano del Grappa, la sua carriera comincia a Montalcino nel 1987 dove collabora con aziende di spicco, come Poggio Antico e Ciacci Piccolomini d'Aragona. Anche se ad oggi la sua casa e la sua famiglia sono in Toscana a Montalcino, Roberto è un vignaiolo volante che lavora in tutto il mondo. In questa esperienza siamo suoi passeggeri pronti a immergerci nei suoi racconti e nella sua visione creativa del vino. Tutti a bordo!
California
Il Nuovo Mondo è lo starter di questo suggestivo viaggio, precisamente nella California zona Central Coast, dove i vigneti sono situati ad altitudini elevate, e non nella blasonata Napa Valley, perché la grandezza di Roberto sta nello scovare un potenziale dove altri incontrano difficoltà.
Non a caso Roberto è pioniere dello stile di “viticoltura eroica” in cui le viti sono spinte a produrre nuove e rare espressioni dell’uva essendo coltivate in luoghi che sfidano le viti. In qualità di ambasciatore dell’organizzazione italiana CERVIM, che promuove la viticoltura eroica, è rappresentante e forza trainante dei vini innovativi in tutto il mondo.
Il proverbio dice “non si mettono i vigneti in posti brutti” e le ambientazioni dei vigneti eroici sono spesso mozzafiato, ma ciò che rende il vino più interessante al consumatore sono le condizioni della viticoltura eroica, che possono applicare uno stress insolito alle viti, creando uve di insolita profondità. Roberto si sofferma a raccontare con passione di una magia che avviene ogni giorno a Santa Cruz intorno ai 700 metri di altezza, dove la brezza oceanica si fonde con le escursioni termiche del deserto e ogni giorno dalle 5.00 alle 11.00 si crea una nebbia sulla quale si riflette la luce che è il vero battito cardiaco della vite.
A confronto 2 assaggi di Pinot Nero della stessa annata, entrambi ottenuti da una vinificazione classica stil Borgogna, ma diverso terroir con condizioni climatiche e di luce che contribuiscono a creare vini con identità ben distinte.
La sottozona Chalone è un'area viticola americana nelle contee di Monterey e San Benito in California, situata nelle montagne Gabilan a est di Soledad. La denominazione Chalone ottenne il riconoscimento mondiale al Giudizio di Parigi del 1976, quando i vini della California ottennero il massimo dei voti contro i migliori vini della Francia. Tre diversi cru contribuiscono a questo vino, uve provenienti da vigneti situati ad altitudini elevate, dove temperature più fresche e luce solare più moderata aiutano a produrre uve con sapori e aromi intensi.
Color rubino trasparente tipico di questa uva. Al naso un timbro fruttato scuro, segue grafite ed erbe aromatiche. Al sorso importante freschezza e sensazione di leggerezza col sentore di melograno, successivamente si fa spazio la sapidità in perfetto equilibrio con l’acidità, un finale minerale di grafite. Bellissimo il tratto setoso che lascia al palato.
- Pinot Noir Central Coast Cienega Valley AVA 2021 Gr. 14%
La Cienega Valley AVA è un’area viticola americana situata nella parte occidentale della contea di San Benito. Le uve sono selezionate da stretti terrazzamenti di un vigneto secolare, le quote elevate e le terrazze meticolosamente disposte bilanciano perfettamente la temperatura e la luce solare, mentre i terreni calcarei conferiscono un carattere speciale.
Trasparente ma tendente al violaceo. L’olfattiva cambia di molto rispetto al precedente, sparisce la matrice più scura e avanza un floreale di rosa canina, accompagnato da un fruttato croccante, una ciliegia. All’assaggio spicca un’acidità ancora più forte tanto che la sapidità, seppur presente, passa in secondo piano. I tannini non sono mai invadenti ed estremamente eleganti. La croccantezza e la freschezza in questo vino sono causa della grande quantità di luce che riflette nel vigneto.
Argentina
L’aereo è decollato in direzione Argentina, terra che ha prodotto vino negli ultimi cinque secoli, ma che è anche rinata nel mondo con una grande diversità di suoli e sapori. Il protagonista del nostro tour è il Malbec della Bodega Matervini e della Bodega Domingo Molina.
Matervini è l’avventura enologica di Roberto assieme a Santiago Achával, nella zona di Mendoza. Nasce nel 2008, nel tentativo di rispondere alla domanda “cosa verrà dopo il Malbec?” La risposta è stata: “Più Malbec! Da luoghi diversi, con personalità diverse”. Questa impresa dimostra come dallo stesso vitigno possano nascere vini molto diversi provenienti da terroir completamente diversi. Matervini percorre il lungo cammino che va dalle aree tradizionali a quelle inesplorate, dalle geologie giovani a quelle antiche e dalle strutture dei terreni alluvionali a quelle non alluvionali. Lungo tutto questo percorso emergono vini dalle personalità uniche come diverse espressioni della natura.
- Malbec Piedras Viejas Terrazas El Challao - Las Heras - Mendoza 2020 Gr. 14,5%
Piantato sui pendii della Precordigliera, a ovest del centro di Mendoza, a un’altitudine di 2.000 metri, Piedras Viejas è uno dei vigneti più estremi al mondo. Questo vino Piedras Viejas Terrazas è un imbottigliamento di due blocchi di vigneti il cui terreno è prevalentemente Lutite, una roccia sedimentaria nera, con intrusioni di calcare. I blocchi Terrazas hanno iniziato la produzione 7 anni dopo la semina, la resa è molto bassa, 4/5 viti per una bottiglia.
Un vino violaceo, cupo e luminoso, di grande concentrazione. Impatto fruttato e floreale, una rosa candita, con un riscontro di un leggero balsamico. All’assaggio evidente freschezza, spiccata salinità e suadente tannicità. Un vino che non stanca mai il palato. Piedras Viejas è una nuova frontiera della viticoltura, che si traduce in sapori e aromi unici.
Bodega Domingo Molina è un’azienda vinicola al 100% a conduzione familiare, si trova a 8 km a ovest di Cafayate, nella zona di Yacochuya a 2.000 metri di altitudine, ai piedi delle Ande, da dove si può vedere la valle di Calchaquí. I fratelli Domingo, sulla base della loro formazione professionale e di una lunga esperienza nella viticoltura, hanno saputo coniugare con successo le peculiarità delle uve d’altitudine con le più moderne tecnologie e strutture.
- Malbec Pachamama Valle De Cafayate - Salta 2017 Gr. 15%
Roberto Cipresso in collaborazione con Rafael Domingo dall'Argentina hanno creato Pachamama Malbec. Desiderosi di ottenere l’eleganza, questo vino proviene dalla regione vinicola più alta del mondo, a 2.200 metri. I disegni riportati in etichetta sono stati scoperti proprio nel vigneto, testimonianza di una terra antica di milioni d’anni, raggruppati in circolo come a rappresentare un sole, qui dove la luce è più avvolgente, così intensa e molto più aggressiva al punto di accelerare il metabolismo della vite conferendo all’uva spessore e pienezza. Le viti hanno 20 anni e sono situati su di un suolo alluvionale e sabbioso con pietre in profondità, il vino affina 12 mesi in botti di rovere francesi da 160 litri.
Di un rosso rubino carico e cupo. Un ventaglio olfattivo decisamente ricco, in primo piano una nota balsamica mentolata, tabacco da pipa, segue terra bagnata, sbuffo etereo e una scia minerale. Potente al palato con nota balsamica, un finale suadente e prolungato. Un vino unico perché rappresenta il risultato di ciò che un luogo incontaminato può offrire.
Brasile
Abbandoniamo la terra del tango per ballare la samba, con scalo nella Campanha Gaúcha, nell'estremo sud del Brasile, sul 31° parallelo di latitudine. Sono già 17 le cantine di questo nuovo terroir, in una fascia di 200 km che corre parallela al confine con l'Uruguay. Da una passione nasce un sogno che, nel 2009, diventa realtà con la Tenuta Bellavista, una proprietà situata nel punto d’incontro del terroir perfetto del Nuovo Mondo, una regione strategica soprannominata da Galvão Bueno, fondatore di Bueno Wines, la “California brasiliana”. Anni di investimenti e dedizione volti ad affermare una viticoltura all’avanguardia in Brasile.
• Merlot Anima Gran Reserva 2018 Gr. 15%
È il primo vino brasiliano a portare il nome Gran Reserva. Sul terreno sabbioso/argilloso viene steso un tappeto di neve artificiale sotto i grappoli, di materiale tessuto non tessuto, capace di riflettere la luce, stratagemma necessario a sopperire la scarsa radiazione. Trascorre 24 mesi in botti di rovere francese e riposato per altri 12 mesi in cantina prima di vederlo in commercio.
A livello visivo si presenta con una grande concentrazione e un rubino che inizia a tendere al granato. Al naso un forte sentore di grafite, nota ferrosa, china e fruttato di prugna nera. In bocca corposo e avvolgente, acidità in primo piano, un tannino marginale e ritroviamo la nota ferrosa e di china.
Maiorca
Attraversiamo l’oceano e immergiamoci nella suggestiva isola di Maiorca dell’arcipelago delle Baleari, conosciuta per i resort balneari, le baie protette, le montagne di roccia calcarea e i resti romani e moreschi. Stellan Lundqvist, viticoltore nato in Svezia, appassionato del mondo del vino e innamorato dell’isola di Maiorca, fondò nel 1984 la Bodega Santa Catarina. A causa di varie circostanze personali, nel 2002 Santa Catarina decise di cessare la propria attività produttiva, affittando a terzi tutti i suoi vigneti e la sua piccola cantina ad Andratx. Dopo anni senza produrre vini in proprio, i figli di Stellan Lundqvist decisero nel 2014 di recuperare il progetto che il padre era riuscito a consolidare quando erano ancora piccoli. Dopo aver effettuato un’intensa attività di preparazione e dissodamento del terreno, si è deciso di optare per una selezione di varietà autoctone e mediterranee, con elevate densità di impianto e con l’obiettivo di ottenere basse rese per pianta. Si è deciso inoltre di avviare il progetto per poter costruire una nuova cantina nella tenuta Son Aloy.
• Sta Manto Negro 2021 Gr. 14,5%
È il primo vino rosso monovitigno prodotto da Santa Catarina nella nuova cantina, 100% Manto Negro. Il terroir è formato da terreno argilloso, misto a sabbia e ghiaia formatasi dall’erosione del calcare, dal color rossiccio chiamato localmente “call vermell”. Grazie alla sua posizione geografica, la tenuta gode di un clima arido. È la varietà rossa autoctona più diffusa nella regione. Si caratterizza per il suo vigore, con grappoli compatti, per questo c’è un controllo sulla riduzione della sua produzione in campo al fine di aumentare la qualità del vino.
Un rubino limpido e trasparente. Al naso piccoli frutti rossi, lampone e fragola, un richiamo di terra bagnata, vegetale ed erbe aromatiche. In bocca è avvolgente e succoso, una morbidezza tenuta bene dalla freschezza. Un vino gastronomico capace di smorzare bene la grassezza di un pesce con patate.
• Sta Callet Mallorca 2021 Gr. 13,5%
Callet è uno dei vitigni rossi autoctoni più conosciuti e si caratterizza per la sua vigoria, con grappoli che possono diventare troppo compatti. Pertanto, la sua produzione deve essere controllata. Ha un grappolo medio-grande, con acino grosso e buccia spessa. Dopo raccolta manuale selezionata, segue fermentazione in vasche di cemento e successivo invecchiamento in botti da 1.000 litri e barriques da 225 litri di rovere francese per 5 mesi circa.
Visivamente si presenta con un bel porpora trasparente. Dal timbro fruttato e floreale con sentori di mora, ciliegia, geranio e viola. In bocca fresco e di buon corpo, richiama note di frutta. Un vino con grande capacità di beva, nonostante abbia un’evoluzione futura ad aspettarlo.
Francia
Il viaggio continua e fa tappa in un luogo magico per gli amanti del vino, Pommard, un comune situato nella Côte d'Or. La Borgogna ha un suolo adatto alla produzione di vino rosso e i Cru di Pommard sono conosciuti in tutto il mondo e apprezzati da secoli. Questo vino per Roberto è il sogno di una vita che si avvera, qui dove il Pinot Noir trova la sua massima espressione, sprigionando tutta la sua leggerezza, la 2022 è la prima vendemmia.
• Pommard Premier Cru Les Arvelets 2022 Gr. 13%
Rispetto ai Pinot californiani, il colore è più concreto e profondo. Al naso impatto minerale, nota di ciliegia, humus, leggero balsamico. All’assaggio una sapidità integrata nella componente fresca e calda. Un vino che allo stesso tempo evidenzia leggerezza e pienezza, tutto bilanciato da un profondo equilibrio.
Italia
È ora di tornare a casa, dove ha preso il via l’avventura enologica di Roberto, la Toscana. Nel 1998, dal recupero di un vecchio casale, nasce Poggio al Sole, un agriturismo immerso nella natura di Montalcino da dove è possibile ammirare la spettacolare Val D’Orcia e il Monte Amiata. Un agriturismo in perfetto stile toscano, che ospita un massimo di 16 persone in 5 appartamenti indipendenti, ideale per chi cerca discrezione e tranquillità. Circondato da un ettaro di Sangiovese, dove Roberto Cipresso produce il Suo prestigioso Brunello di Montalcino.
• Brunello Di Montalcino 2019 Gr. 14,5%
Il vigneto si trova ai piedi di Sant’Angelo in Colle, ha un’altitudine di circa 250 m s.l.m. ed una superficie intorno all’ettaro. L’estensione limitata consente di dedicare alle pratiche agronomiche un’attenzione quasi maniacale, consentendo di effettuare ogni intervento esclusivamente a mano. Anche l’uso dei macchinari viene evitato, infatti essi potrebbero alterare o modificare la naturale struttura e vitalità del suolo. Le rese corrispondono a circa una bottiglia di vino per ogni pianta.
Bella trasparenza di un rubino tendente al granato. Sensazione di profondità e grande personalità con note di arancia rossa, terra bagnata, speziatura e un balsamico mentolato. Un’acidità assoluta che lega con la parte sapida, un sentore di arancia rossa, il tannino setoso che accompagna l’intero assaggio che risulta persistente.
• Oria Prologo 2020 Gr. 14%
Il vigneto giardino in Val D'Orcia non è solo un semplice vigneto, ma un progetto aperto a tutti. ORIA è un diritto di produzione in una proprietà frazionata di vigneto, alla quale è possibile accedere con diverse formule. Situato tra San Quirico D’Orcia e Montalcino, sono presenti le diverse varietà di Sangiovese.
Tipico rosso rubino del Sangiovese. Il fruttato e il floreale sono l’incipit di questo vino, seguono un balsamico e una sfumatura di incenso. Anche qui la freschezza domina e si alterna alla sapidità, i tannini sono evidenti e vellutati. Lunga la persistenza.
Non importa la distanza che si percorre, nei vini di Roberto Cipresso è palese che la freschezza sia un marchio di fabbrica, così come la loro godibilità. C’è grande curiosità nel conoscere e degustare i futuri progetti, quindi un applauso al pilota e… A presto!