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I Fondatori di Puglia
La scomparsa del produttore Antonio Michele Coppi suscita alcune profonde riflessioni.
Pubblicato il 08/07/2024

 

La nostra terra di Puglia è da sempre riconosciuta per l’accoglienza calorosa, la bellezza disarmante, la genuinità delle persone e l’autenticità dei rapporti. 

Questa terra, porto naturale tra oriente ed occidente, nei millenni ha visto alternarsi civiltà e popoli che l’hanno forgiata e resa quella che oggi vantiamo come uno dei luoghi più belli dove vivere e trascorrere momenti di felicità. Ha dato i natali a uomini e donne di altissimo profilo morale e valore professionale, lavoratori instancabili, dediti alla famiglia, al rispetto dell’altrui cosa e dotati di finissimo intelletto “contadino”; Capaci di stravolgere nel tempo le sorti di una regione del sud dell’Italia che questo meritava, e continua a meritare. Persone che hanno lottato per dare dignità ad una terra che per tanti era pressoché sconosciuta, lontana penisola italica da “sfruttare” e “abbandonare” all’occorrenza.

In pochi anni la consacrazione del successo pugliese è sotto gli occhi di tutti!

Riflettendo però: chi è stato l’artefice di tutto questo?

Come si è arrivati oggi a ricevere i grandi della Terra proprio in questo fazzoletto di terra? Ad essere una delle regioni più desiderate d’Italia e del mondo?

La risposta sta proprio nelle grandi persone che questa regione l’hanno “lavorata” nel tempo. Gente che ha fatto dell’amore per l’agricoltura, la vigna e l’ulivo, una vera e propria ragione di vita, una missione da portare a termine partendo dall’orgoglio di appartenere, passando per la responsabilità di rappresentarla e difenderla con determinazione e sacrificio personale nei palazzi che contano.

Donne e Uomini che sentivano il peso di costruire quel successo e che, da primissimi, hanno esportato nel mondo la qualità del saper fare tutto “made in Puglia”. Profilo bassissimo e lavoro duro. Il vino per noi è stato il trampolino (come direbbero quelli bravi), la prima leva di marketing su cui si è costruita la nostra grande reputazione. Nell’epoca in cui tutto si basava sulla fiducia e il rispetto, quello che veramente contava era la rispettabilità delle persone e la consapevolezza che dall’altra parte del mondo qualcuno lottava per farci conoscere e farci apprezzare. Il viaggio, valigia e cartina d’Italia alla mano, era l’unico mezzo “social” di promozione degli anni in cui si faceva l’Italia del Vino, raggiungendo luoghi e destinazioni mondiali, lontanissime dalla nostra più fervida idea di mercato globale. Loro, come esploratori, hanno conquistato a suon di strette di mano fette di mercato inimmaginabili, acceso i primi riflettori sulla nostra magnifica regione e sulla vera produzione di qualità. Loro, con dignità e fierezza sono stati i primi ambasciatori pugliesi nel mondo, raccontando e valorizzando quei vitigni che nessuno conosceva e che oggi sono il vero patrimonio vitivinicolo della nostra regione: il Primitivo, il Negroamaro, la Verdeca, il Nero di Troia, solo per citarne alcuni. Sono loro i veri eroi di quel tempo e del nostro presente, il fondamento della nostra credibilità mondiale, i fondatori del miracolo pugliese, chi ha dato dignità al settore primario e assicurato un’economia circolare sul territorio, dando da “vivere” a centinaia di migliaia di famiglie che caparbiamente hanno voluto continuare a coltivare le proprie terre e onorare i propri padri e nonni, mettendo a frutto le proprietà terriere di famiglia.

 

Non abbiamo mai voluto immaginare cosa saremmo stati senza l’opera di questi monumenti viventi, non avremmo mai voluto immaginarci senza di loro, non avremmo mai saputo fare meglio di loro se non ci avessero incoraggiati, insegnandoci la vita. E soprattutto, non avremmo mai potuto acquisire questa eredità se non ci avessero ben educato all’umiltà e al sacrificio, supportandoci con infinita grandezza morale e professionale.

Se oggi possiamo fregiarci del rispetto altrui è solo grazie a loro, nostri amati padri fondatori!

 

Con la sola consapevolezza che nessuno meglio di loro avrebbe potuto insegnarci ad apprezzare e meritarci questo “meraviglioso” pezzo di paradiso in terra. 

 

Dalla terra al cielo, la vostra opera da fondatori non conoscerà mai limite. 

 

Anche Antonio Michele Coppi che ci ha lasciato pochi giorni fa era uno di questi eroi.

 

Giuseppe Cupertino

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