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Il “Nodo d’Amore”, il Tortellino di Valeggio sul Mincio
Pubblicato il 18/05/2012
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Situato nel verde delle colline moreniche pochi chilometri a sud del Lago di Garda, al confine tra Lombardia e Veneto, Valeggio sul Mincio rappresenta un’ottima opportunità di relax e di svago oltre che punto di partenza per splendide escursioni a Verona e Mantova, tra cultura e gastronomia.

Scendendo verso il fiume, che scorre placido e tranquillo tra anse e canneti, in un paesaggio senza tempo di inarrivabile bellezza, teatro di epiche  battaglie napoleoniche e risorgimentali, incontriamo Borghetto, il primo centro abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio (le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono all’età del ferro).

Solo poche case e un antico villaggio di mulini per una visita che diventa suggestiva ed emozionante soprattutto quando la nebbia avvolge le case medievali e il fiume.

Su questo scenario vigila il Ponte Visconteo, costruito come una diga fortificata nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, una volta collegato al castello Scaligero sovrastante.

È qui che il terzo martedì di giugno si radunano, intorno ad una tavola lunga oltre un chilometro, più di 3000 commensali per una kermesse gastronomica, tra costumi medioevali e spettacoli pirotecnici, volta a celebrare il tortellino, chiamato qui “Nodo d’Amore” per la leggenda che  narra del nodo di un fazzoletto intrecciato da due amanti prima di gettarsi nel Mincio. I numeri sono da record: sulla tavolata possono arrivare anche 600.000 tortellini, tutti preparati rigorosamente a mano, uno ad uno.

Naturalmente sono proprio i tortellini che caratterizzano in maniera significativa la gastronomia di questa zona: tra Valeggio e Borghetto sono circa una decina i pastifici che li preparano con cura  e passione nel rispetto della tradizione.

La signora Rosalba, dell’Agriturismo Corte Morandini (siamo nelle vicinanze di Borghetto,  immersi tra coltivazioni di pesche e kiwi), li consiglia preferibilmente in brodo o con burro fuso, in maniera da esaltare la delicatezza della pasta, sottilissima, e del ripieno,  tradizionalmente di carne (in generale brasato di manzo e maiale minuziosamente macinati).

Ma innumerevoli sono le varianti proposte per impreziosire questo prodotto così ricercato dai buongustai: assolutamente da provare, ad esempio, con il ripieno di radicchio e formaggio Monte Veronese. Anche il visitatore più distratto non potrà mancare la sosta alla tavola di uno dei tanti ristoranti e locande presenti nella zona.

In relazione alle caratteristiche del ripieno e al condimento si potrà accompagnarli, in un classico abbinamento, con un fresco Bianco di Custoza o un Bardolino fino ad arrivare, per le preparazioni più complesse, a vini più strutturati come un Valpolicella Classico Superiore.

Da consigliare, per una salutare immersione nella natura del Parco Naturale Regionale del fiume Mincio, la bellissima pista ciclabile che unisce Peschiera sul Garda e Mantova in un percorso veramente interessante di circa 47 chilometri.

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