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Rosé firmato Krug
Pubblicato il 29/06/2012
FotografiaL’invidia non è un sentimento che mi appartiene! Mentre scrivo la suddetta affermazione mi scopro, nell’intimo, un po’ bugiardo… e spero che sia solo un po’!
In realtà l’unica forma di invidia che mi sorprendo (negandola a me stesso) ad avere è quella per le persone ricche. Ma non per avere belle e tante macchine, yacht da far sfigurare le navi da crociera, appartamenti e ville sparse nel mondo; no, non è questo ciò che mi manca e ciò che invidio. Mi piacerebbe avere tanti soldi per poter bere sempre Champagne, ma non Champagne purché sia, ma solo Champagne come questi! Questi quali? - vi chiederete, facile la risposta: Krug Rosé e suoi degni compari! E’ vero che in tempi di crisi parlare di vini (perché di vino si tratta, con il valore aggiunto delle bollicine) non proprio a buon mercato, potrebbe apparir blasfemo: parliamo di un prezzo che nel vasto mondo del commercio telematico si aggira tra i 200 e i 330 euro.
Insomma se dovessimo concludere qui la questione diremmo che il Krug Rosé ci piace, e tanto, troppo!
In realtà il rosé è sempre stata una tipologia invisa in casa Krug ma che in tempi recenti ha fatto breccia nei cuori di Henry (il papà naturale del Rosé, per anni “chef de cave” della “maison”), del fratello Rémi e del figlio Olivier; ed Eric Lebel, subentrato come enologo ad Henry dal 2002, non poteva che vedere con benevolenza questa “nuova etichetta” entrata in famiglia. In realtà Henry fece le cose quasi di nascosto, approfittando della superba vendemmia del 1976, e l’assaggio fugò ogni dubbio: il rosato oltre a completare la gamma si rivelò all’altezza dello stile Krug. Poche le bottiglie prodotte, non dichiarate esattamente, ma non tantissime. Nel melange finale per ogni annata utilizzata ci sono una notevole quantità di vini di riserva. In questo la “famiglia” Krug (ormai l’enologo è di famiglia) dimostra di possedere una vera maestria nella miscelazione, tale da aver creato uno stile inconfondibile, irrinunciabile e straordinario. Un assemblaggio di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier vinificati in bianco, con del Pinot Nero vinificato in rosso proveniente da vigneti di Ay e da vigneti della Montagne de Reims; tutti vini fermentati in piccoli fusti di rovere. Sei anni di affinamento sulle fecce e poi via diretto a scintillar nel bicchiere con intriganti e stuzzicanti bollicine rosé. Il colore è quello della buccia di cipolla con riflessi corallo pelle d’angelo (sì, ci piace esagerare), un colore che cattura l’attenzione ipnotizzati dallo zigzagare delle bollicine. Si procede nell’assaggio ma prima non si può non odorarlo, non foss’altro perché il farlo scaldare sarebbe un vero delitto. La fragranza olfattiva è suadente e seducente: fragoline di bosco, lampone, ribes, zucchero filato, burro di cacao, spezie orientali, zenzero, peonia, cotognata e tiepidi accenni di fiori di campo e frutta secca. Zero ossidazione, anche al gusto. Anzi, al gusto sfodera un sciabolata fresco-sapida che rinfranca la decisa e nervosa assenza di zuccheri; splendidamente minerale, nevrile, gustoso, persistentissimo e pur tuttavia di spettacolare equilibrio grazie ad una morbidezza coinvolgente e avvolgente. Sublime e al tempo stesso dotato di una piacevolezza di beva che solo i grandi sanno avere. Difficile scordare la prima sorsata di Krug Rosé, impossibile dimenticare l’ultima.
Abbinare cotanta bontà non è affatto complicato; molti sono i piatti che si delizierebbero nel condividere il desco con questo Champagne. Ma a tal bevuta impegnativa, ci riferiamo al prezzo, si può piacevolmente contrapporre cibo relativamente più “easy”: culatta (un culatello con la cotenna e senza l’insaccamento nella vescica del maiale) o la ancor più prosaica mortadella. Tanta, ma tutta tagliata finissima, come teneva a sottolineare il compianto Gianfranco Funari, o le di lui Guzzantiane parodie.
Krug
5 rue Coquebert
51100 Reims
Tel. 0033 (0) 3 26244420
www.krug.com
krug@krug.fr.com
 
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