Freschi freschi, i dati Istat di fine anno, riportati da AssoDistil (Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e di acquaviti), certificano un 2012 d’oro per il distillato italiano per antonomasia. Nei primi nove mesi dello scorso anno le esportazioni di Grappa sono infatti cresciute, rispetto al 2011, del 16%, con una performance dell’imbottigliato, categoria capace di creare il grosso del valore di questo specifico comparto dell’export, di oltre il 10 punti percentuali. La Russia si attesta il miglior acquirente, con un aumento delle vendite dell’81%, a seguire troviamo il Canada con un bel +14,4% e la Germania, piazza storica, che sfoggia un incremento dell’11%. Un dato a dir poco confrontante che sostiene ancor di più quella “nuova idea”, tutta moderazione e qualità, del consumo di Grappa. Una modo di essere e bere fortemente voluto dai più importanti produttori italiani, molto spesso vere e proprie dinastie della Grappa, che, negli ultimi anni, è stato capace di far aumentare le vendite di quei distillati di pregio e al contempo vedere drasticamente diminuiti i consumi di quelli a scarso valore organolettico.
La Grappa batte la crisi
Pubblicato il 04/01/2013
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