Giallo bronzeo ramato, luminoso, elegante, durante la mescita anticipa la sua compatta aromaticità preannunciando grandi emozioni. Scorre consistente lungo la parete del bicchiere scintillando note d’oro antico. Se non fosse per la mancanza del perlage potremmo pensare ad uno Champagne leggermente ossidato dal tempo. Ci si può innamorare del colore di un vino, come si può amare una persona senza conoscerla, solo guardando con occhi estasiati, ammaliati quel canone del bello che l’arte classica ci ha insegnato a riconoscere. È un colore che vira verso toni propri dei vini passiti, ma qui manca la consistenza tipica di un vino da dessert. L’olfatto esalta le note minerali d’origine vulcanica per poi coinvolgere frutta fresca, agrumi e fiori di campo primaverili. La regalità cromatica e la nobiltà aromatica ritrovano in bocca la loro perfetta fusione. L’ingresso è sapido, fresco, si percepisce quasi un accenno tannico che imprime struttura e sostanza al vino. Il finale è lungo, leggermente ammandorlato e invita ad un secondo sorso.
Questo è il Lapone Pinot Grigio 2011, vinificato in acciaio con criomacerazione di qualche ora per imprimere il carattere aromatico e il colore ramato. La 2011 è la prima annata prodotta dalla Cantina Lapone, proprietà dell’azienda agricola TIXE della famiglia Cantarelli, che dal 2002, dopo aver lasciato la caotica Milano, inizia a dedicarsi alla vigna. Siamo in Umbria, nell’area di Rocca Ripesena, a pochi passi da Orvieto. L’azienda possiede 20 ettari di vigne che ospitano varietà internazionali. L’esposizione degli impianti, allevati a Guyot, è nord-sud. L’inclinazione importante del terreno, costringe Piero e Ramona Cantarelli ad una lavorazione continua e solo manuale. Piccola ancora la produzione che vede 5.00 bottiglie in tutto, figlie di una parte delle uve raccolte; nell’orvietano infatti sono in molti a corteggiarli come con feritori per la qualità dei loro frutti. Sorprende trovare un Pinot Grigio di questo calibro in terra umbra. Un vitigno a bacca rossastra, tendente al blu, grigio e porpora, naturale mutazione genetica del Pinot Nero, come dimostrato da prove sul Dna realizzate da ricercatori dell’Università californiana di Davis.
La provenienza borgognona, è già storicamente attestata in epoca medioevale dove lo si trova affianco al Pinot Noir. Fu tra i vitigni favoriti dall’Imperatore Carlo IV che nel 1375 lo fece portare in Ungheria, dai monaci cistercensi, presso il Lago Balaton. Ampiamente diffuso in Borgogna e Champagne fino alla fine del XVIII secolo, fu successivamente penalizzato a favore di altre varietà a noi ben note, per le difficoltà della gestione delle rese. Oggi le migliori espressioni di questo vitigno si trovano in Alsazia, ma sorprende sapere che nell’Oregon, dal 2000, è il secondo vitigno allevato dopo il Pinot Nero, come. Anche in California, nelle zone di Monterey e Napa, in Nuova Zelanda e Australia l’uva ha suscitato grande interesse, tanto che nelle aree dell’emisfero australe ha visto triplicare gli ettari vitati.
Cantina Lapone
Strada del Lapone, 8
05018 Orvieto (TR)
Tel. 347 5472898
www.lapone.it
info@lapone.it