Diretti dal nord verso il sud della Francia, passata la bellissima città di Lione e la piccola ma gradevole cittadina di Vienne, il viaggiatore non frettoloso può essere tentato di abbandonare la trafficata autostrada A7 all’uscita di Ampuis, e seguire per strada nazionale il corso del Rodano. Poche centinaia di metri dopo l’uscita, ed ecco ergersi sulla destra alte pareti quasi a strapiombo, punteggiate fittamente di viti. È qui che inizia una delle zone vinicole più importanti di Francia, quella del Rodano settentrionale.
Passata dunque la cittadina di Ampuis, quasi senza soluzione di continuità si incontra il borgo di Condrieu. Anche qui, le viti ornano pareti di impressionante ripidezza, che incorniciano il corso del fiume. Chi abbia la fortuna di trovarsi qui subito prima della vendemmia, sarà colpito dal bel colore dorato dei grappoli, espressione di uno dei vitigni più affascinanti del mondo: il Viognier. Originario forse della Dalmazia ma portato dai Romani nella valle del Rodano, si è qui ambientato in maniera perfetta.
La visita ad una cantina non manca mai di stregare l’appassionato: ciascuno dei produttori si vanterà infatti della microarea (lieu-dit) ove è sito il suo vigneto (tra le più famose vi sono Chery, Coteau du Vernon, Chanson). Poi verrà offerto in degustazione un bicchiere… che presenterà un vino con colore dorato, a volte con riflessi verdolini, ed un profumo estremamente intenso che richiama l’albicocca, il biancospino, la pesca, il mandarino candito, spesso in annate calde la frutta esotica. Molti, non conoscendolo, sarebbero a questo punto portati a pensare ad un vino dolce, ma poi nell’assaggiarlo ne coglierebbero il carattere assolutamente secco, sebbene ammorbidito da una importante nota alcolica e carica glicerica, la grande mineralità ed una freschezza presente ma non certo invadente. È un vino persistente, affascinante, sensuale, femmineo, che una volta scoperto diviene per molti una vera e propria passione. L’abbinamento preferito in Francia è con pesci grassi (come il salmone) e con i cibi speziati, magari della cucina orientale. Personalmente trovo sia eccellente anche da solo.
Il Condrieu è un vino abbastanza costoso ma che, al contrario di altri grandi bianchi francesi, va bevuto piuttosto giovane (nelle cuvée più importanti si può arrivare a 5-6 anni, raramente di più). Qualche produttore afferma, provocatoriamente, che il momento migliore per berlo è “prima dell’imbottigliamento”; in effetti, e parlo per esperienza diretta, spillato dalla botte è meraviglioso. Se siete dunque in viaggio nella zona di Lione, vi do pertanto un consiglio: uscite dall’autostrada.