In un clima di consapevolezza gustativa che nel Regno Unito è novità piuttosto recente, si colloca il fenomeno del Gastropub. Il ritorno ai sapori genuini e al cibo di qualità, con la rivisitazione di ricette antiche, sono diventati, nell'ultimo decennio, un’esigenza più che una moda, che qui in Inghilterra è promossa e divulgata al grande pubblico da chef come Jamie Oliver e Gordon Ramsey. I segnali sono evidenti in particolare a Londra: il fumoso pub che propone un menu privo di spunti, popolato da cibi precotti e insapori, diventa un ambiente più raffinato in cui si cucinano piatti della tradizione inglese, con particolare attenzione all'ingrediente prodotto nelle Farm, spesso biologiche e biodinamiche.
Il menu subisce qui una rivoluzione evidente. Al fianco del classico Fish and Chips servito su carta assorbente, troviamo il branzino in crosta di pane con contorno di verdurine dell'orto in salsa leggera di pomodoro. Al posto delle appiccicose chicken wing con maionese e salsa barbeque direttamente dal barattolo, compaiono il polletto grigliato con crosta di limone e timo, le costine di maiale glassate con salsa di sidro, l’anatra affumicata accompagnata da crema di uva rosa e rabarbaro. Le tradizionali Pie non sono quelle precotte e riscaldate, ma preparate al momento, e arrivano direttamente dal forno con la loro suntuosa crosta ancora fumante contentente tenerissima carne stracotta nella birra. I classici ed immancabili hamburger vengono rivisitati utilizzando carni pregiate, pane fatto in casa, salse fresche. La domenica poi si serve il Suday Roast, un sontuoso piatto della tradizione campagnola, fatto di carne arrostita, vegetali locali, Yorkshire pudding, e salsa gravy. Interessanti sono anche le selezioni di formaggi rigorosamente British serviti con cipolle caramellate e biscotti di avena, spesso abbinati all'amato Porto. In particolare lo Stilton, dal sapore potente, viene servito in una ciotolina, irrorato di Porto e consumato con il cucchiaino. Non mancano i dessert rivisti, come lo sticky toffee pudding alleggerito da salsa alla vaniglia e arance in gelatina di Pimm’s.
L'ambiente non si stravolge nella sua tipicità. Pur mantenendo l'atmosfera calda dei banconi in legno, dei pesanti tavoli, delle importanti sedie e dei soffitti decorati, il locale acquisisce una leggerezza fatta di tendine in colori pastello, pavimenti in legno rustico, cuscini in stile campagnolo, illuminazione studiata, dettagli dall'impeccabile stile "country side". L'attenzione al particolare si apprezza anche nella presentazione dei piatti. Composizioni ben studiate e ricche di colori, servite su taglieri di legno o piatti importanti, con contorni proposti in barattoli di vetro o ciotole colorate.
Anche il concetto di drink ha nel Gastropub la sua evoluzione. Non ci si limita alle pinte di anonima birra chiara. Ritrovata la tradizione delle Microbrewery, piccole produzioni di birra artigianale, nel pub per amatori del gusto si propongono Ale dai sapori complessi, dalle tonalità eleganti e dai profumi intensi e fruttati, che ben si abbinano alle preparazioni. Compare gloriosa una lista dei vini degna di questo nome. Non più un bianco, un rosso e un frizzantino dedicati quasi esclusivamente al pubblico femminile non amante della birra, ma una proposta internazionale. Al fianco degli amati Bourdeaux e Borgogna, dei diffusi e ben noti Cabernet Sauvignon del Coonawarra, Shiraz della Mc Laren Valley, Rioja, Malbec, Riescling Renano e Sauvignon della Nuova Zelanda, si trovano anche etichette italiane di qualitá, come qualche buon Chianti o bianco di Gavi. Chiaro sintomo questo della crescita del vino italiano nel mercato londinese.
L'esperienza culinaria in questi caldi ed accoglienti ambienti diventa estremamente gradevole e la cura e l'attenzione dedicate alla preparazione dei piatti sono in grado di valorizzare una cucina tipica non certo ricchissima, ma del tutto godibile se realizzata con la giusta attenzione.