“Questa domenica in settembre non sarebbe passata così, l’estate finiva più nature vent’anni fa o giù di lì”. Versi di canzoni note mi accompagnano nel ricordo di un pranzo domenicale abruzzese di fine estate. Al piatto di gnocchi fatti in casa conditi con un mix di crostacei e frutti di mare in bianco, le percezioni della tendenza dolce e della sapidità si fanno largo in una bocca succulenta. Allora sì, il sorso di pecorino Aries 2012 dell’azienda agricola Ciavolich viene in mio soccorso. Forse il piatto sarà scontato, forse la sapidità di un pecorino non sarà adatta, e invece Aries 2012 ha un equilibrio e un alcol che stupiscono.
Ciavolich è una piccola realtà in pieno rilancio che ha sede a Miglianico, nella campagna Chietina, quasi sulla costa. Come si legge sul loro sito internet, le origini dell’azienda risalgono al 1700 e la prima cantina storica nel centro del paese venne edificata nel 1853. Sotto la guida di Chiara Ciavolich, assistiamo in questi anni ad una produzione di grande pregio specie per quanto riguarda il Pecorino Aries ed il Montepulciano Antrum, che fanno parte della linea top. Il Pecorino Aries 2012 viene da uve coltivate nel comune di Pianella, poco distante da Pescara. Dopo pressatura soffice e fermentazione in acciaio, subisce (o gode) un periodo di affinamento in botte di rovere francese, prima di giungere in bottiglia. La colorazione dorata del calice sembra rapire i raggi luminosi della stanza per poi restituire un riflesso di particolare brillantezza. Il naso si presenta abbastanza complesso, di grande piacevolezza. In prima battuta note di fiori gialli prendono il sopravvento, un sentore di ginestra primeggia in quello che sembra un mazzo di fiori appena colto, poi sensazioni di margherita cedono il posto a ricordi di zagara, anello di congiunzione con la componente fruttata del bouquet, che si apre con richiami di arancia, ananas, frutti tropicali e pompelmo. Infine una nota vanigliata, regalo del legno chiude donando una speziatura dolce che conferisce profondità e struttura. Il sorso è immediatamente gradevole. L’ottima freschezza e la sapidità sono subito affiancate da una profusione alcolica e da una struttura che rendono il complesso morbido ed equilibrato anche in una annata così recente. La scia è abbastanza persistente, di compiuta gradevolezza e termina con una tonalità agrumata accompagnata da un ammandorlato lieve e di gran delicatezza. Un vino che per struttura, corpo ed equilibrio può accompagnare senza problemi un piatto di carni bianche, o meglio ancora tagliatelle con funghi champignon.