Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Inverno, il vino e l’uva per la pelle
Pubblicato il 09/01/2015
Fotografia

In inverno la pelle diviene secca, pruriginosa e arrossata. Il prurito e l’arrossamento sono la conseguenza di una pelle disidratata per assenza di acqua e lipidi. Questa secchezza della pelle nel periodo invernale è dovuta a una minor produzione di lipidi, cioè il grasso della cute, perché la pelle percepisce il freddo, l’esposizioni a basse temperature e gli sbalzi improvvisi, che causano un’alterazione della produzione dei lipidi cutanei. Essi sono di due tipi: la classe lipidica più nota sono i cosiddetti lipidi sebacei, prodotti dalle ghiandole sebacee, che nel periodo invernale possono essere meno attive. L’altra classe lipidica, meno conosciuta, sono i lipidi interlamellari, prodotti dai corpi di Odland, presenti nell’epidermide e che rappresentano il cemento delle cellule cutanee. Sono conosciuti anche con il nome di ceramidi: hanno una funzione di barriera, ossia impedire la perdita di acqua attraverso lo strato corneo, lo strato più esterno della cute. Durante i mesi invernali, i vasi sanguigni iniziano a costringersi, la cute diventa più pallida poiché viene meno nutrita, produce meno grassi e soprattutto meno lipidi interlamellari e di conseguenza diminuisce anche la loro funzione barriera e aumenta la perdita di acqua e lo strato corneo diventa più secco.

Come prevenire e trattare la pelle secche con l’arrivo dell’inverno? Fin dall'antichità si è pensato che il vino e l’uva potessero avere delle proprietà terapeutiche: è nella fermentazione dell’uva che si formano gli ingredienti dalle benefiche azioni, quali: il resveratrolo, gli antociani, i bioflavonoidi, il glucosio, il fruttosio, i polifenoli (soprattutto la quercetina e i tannini) e gli acidi organici (come ad es. l’acido tartarico, malico, citrico e gallico). Il resveratrolo contenuto nella Vitis vinifera è un concentrato della buccia delle uve rosse; la sua concentrazione nel vino dipende dal tempo di immersione della buccia d’uva durante il processo di fermentazione. È nel vino rosso che troviamo la fonte più concentrata di resveratrolo perché nel vino rosso il tempo più prolungato di fermentazione qualifica la ricchezza del prezioso principio attivo, a differenza del vino bianco le cui bucce vengono asportate prima. Esso ha la capacità di riattivare il metabolismo delle cellule e migliorare il microcircolo, in associazione con gli antociani, i tannini e l’acido gallico. Essi comportano una vasodilatazione e conseguente aumento di sangue nei vasi, maggior nutrimento e quindi aumento della produzione dei lipidi cutanei. Il glucosio e il fruttosio aumentano l’idratazione cutanea, poiché questi zuccheri riescono a trattenere l’acqua a livello dell’epidermide evitando un’eccessiva TEWL (Traspirazione cutanea con perdita di acqua). Gli acidi malico, tartarico e citrico invece svolgono un’azione cheratolitica sulla cute, stimolando il turnover cellulare e quindi un rinnovamento della cute.

Si evince quindi che l’uva e il vino riescono a contrastare a 360° l’effetto negativo del freddo inverno sulla cute, sia in fase preventiva che di trattamento, dando risultati ottimali al benessere fisiologico cutaneo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA