La via Tuscolana inizia nel centro di Roma a San Giovanni e collega la capitale con l’antica Tusculum, l’odierna Frascati. Sin dall’età preromana fu considerata una delle principali vie di collegamento con la zona dei castelli, dove i benestanti, posseditori di ville e campi erano soliti risiedere quando lontani dalle loro attività cittadine.
Il legame tra vigne e territorio è di origini antiche, la prima testimonianza del V secolo avanti Cristo è una pittura parietale raffigurante due caproni che si affrontano sotto un ricco tralcio di vite carico di turgidi grappoli; seguono poi le informazioni pervenute in epoca romana e medievale.
Marco Porzio Catone il Censore era figlio di viticoltori tuscolani e lavorava in persona le sue terre assieme ai propri dipendenti, dividendone poi il “cibo semplice ed il vino genuino”.
Varrone ricorda le feste tuscolane chiamate "Vinalia"; Papa Sergio I citava le vigne sotto Frascati, collocate fra la via Appia e la via Latina; Marcantonio Colonna, Signore e Vicario di Papa Giulio II della Rovere, nel 1515, stabilì le zone da destinare a vigneto, le norme per determinare l’epoca della vendemmia, regolandone il commercio.
Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III in una lettera sulla qualità dei vini in circolazione affermò che i migliori si producessero a Frascati, Marino e Grottaferrata.
Questi e altri avvenimenti storici, non a caso, sono citati in ordine nel Disciplinare del Frascati che proprio in questi giorni celebra i cinquanta anni: il 3 Marzo del 1966 infatti, su fu istituita la DOC, divenendo così il primo vino bianco d’Italia ad essere riconosciuto nell’origine; nel 2009 fu elevato a DOCG come “Frascati Superiore”.
Una denominazione che nell’ultimo decennio ha fatto ingenti investimenti col fine di ottenere risultati sempre migliori, confermati non solo da guide, riviste e dall’attenzione del pubblico, ma dalle stesse bottiglie, che oramai manifestano indubbia qualità. Inoltre il sistema di tracciabilità, ideato dal Consorzio di Tutela della Denominazione, consente inserendo il numero della fascetta di stato di risalire al lotto originario di produzione del vino, a ulteriore garanzia del consumatore finale. I vitigni autorizzati sono la Malvasia Puntinata (Malvasia del Lazio), Malvasia di Candia, Bombino, Bellone, Greco Bianco, Trebbiano Toscano e Trebbiano Giallo, tutti strettamente legati alla tradizione vinicola del luogo. Per celebrare questo evento qui sotto sono riportate alcune etichette che possono essere considerate ambasciatrici di questo grande vino laziale.
Frascati Superiore Poggio Verde 2014 - Pallavicini
L’azienda storica Pallavicini si trova nel comune di Colonna, sulla via Casilina. Le sue vigne, sono suddivise in due aree; la Pasolina – memorabile vigna collocata su un colle sulla cui cima è presente una torre – e le Marmorelle, dove sono allevate le uve destinate al Frascati. L’azienda ha un punto di vendita diretto dov’è possibile acquistare il vino.
Nonostante la 2014 sia stata un’annata non facile questo vino mostra un bel carattere. Il naso è intenso: mela, frutta tropicale, fiori gialli e spalla salina. Buona struttura, freschezza e finale lungo rendono prolungate le sensazioni di piacere. Rimane sui lieviti per circa quattro mesi.
Frascati Superiore 2014 Sesto21 - Casata Mergè
L’azienda fu fondata a metà del ’900 da Manlio Mergè e consorte, oggi è gestita dal figlio Luigi con relativa prole. Situata su via di Fontana Candida, oggi distribuisce il Frascati Sesto21 unicamente a ristoranti, escludendo momentaneamente enoteche e bar; per chi volesse provarlo può dirigersi in ogni caso nel punto vendita aziendale.
Il colore è giallo dorato, con un naso orientato su forti sensazioni di frutta tropicale, contornate da pesca bianca e salvia. Frascati più morbido degli altri, mostra una freschezza riservata, mentre la spinta sapida è allineata con gli altri suoi simili.
Frascati Superiore 2013 – Casale Marchese
Casale Marchese si trova ai piedi di Frascati su via di Vermicino, strada che unisce la via Tuscolana con la Casilina. Le vigne si possono scorgere già lungo la strada, ma per raggiungere l’azienda bisogna perdersi nel viale accostato da ulivi che accompagnano il visitatore nella parte più interna. Il casale appartiene alla famiglia Carletti che da generazioni è dedita alla produzione di vino.
Naso notevolmente intenso e complesso per questa etichetta che, oltre ai classici sentori, sfoggia seguiti burrosi ed erbacei. Un naso piacevole che anticipa il palato fatto di buona persistenza e sapidità.
Frascati Superiore Luna Mater 2012 – Fontana Candida
È il vino di punta di Fontana Candida, una delle aziende più grandi in termini numerici. Dopo la vendemmia le uve sono divise in due gruppi, una parte è raffreddata prima della pressatura soffice, l’altra diraspata, raffreddata e subito posta a fermentare a contatto con le bucce in botticelle di legno; segue affinamento di un anno.
Frutta a polpa gialla (pesche, susine e albicocche) apre le danze, seguita da una lieve nota di fumo, circondata da una nuvola salmastra. Al gusto persistente, con un’imponente sapidità che lascia meno spazio all’acidità finale.
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