9° Forum della Cultura del Vino e dell’Olio
Fondazione Italiana Sommelier a Venezia. Cornice magica per la Giornata Internazionale voluta e ideata dalla Sommellerie di Roma, da 9 anni dedicata alla Cultura del Vino e dell'Olio, un percorso di emozioni e partecipazione.
Pubblicato il 27/10/2016


Una giornata di emozioni, riflessioni e divertimento; partecipazione e confronto, passione e conoscenza: a Venezia, sulle sponde dell’isola della Giudecca, nella magica location dell’Hotel Hilton Molino Stucky, l’11 Giugno si è tenuto il 9° Forum Internazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, organizzato da Bibenda e dalla Fondazione Italiana Sommelier Veneto.
Ad accogliere i numerosi Ospiti, i Produttori di vini e di olii, e gli illustri Relatori, era presente il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco Maria Ricci, entusiasta di essere riuscito anche quest’anno a coinvolgere tante persone per un evento internazionale di siffatta rilevanza.
All’apertura dei lavori la voce formidabile di Albano Carrisi ha interpretato l’Inno di Mameli, creando in sala un'atmosfera davvero emozionante.

“Vino e Sensualità” il tema del Forum, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Dopo l'inno d'Italia, il benvenuto di Raul D’Alessandro, Presidente di Fondazione Italiana Sommelier Veneto, e di Franco Ricci, Presidente Nazionale.


Il vino parla un linguaggio che parte da dentro. La degustazione lo traduce, richiamando tutti i cinque sensi e arrivando a sfiorare le corde dello spirito. Parole di Daniela Scrobogna.

- la vista, il senso del desiderio, perché il vino si gode già dagli occhi per i suoi colori fascinosi, carnosi, giovani, maturi (Cabernet, Merlot, Refosco)… il brillante verde di un Reasling, le accoglienti sfumature dorate di un Recioto di Soave; la limpidezza, la viscosità, il colore e la tonalità di un vino sono valutate dall’esame visivo, che può dare, tra l’altro, l’idea dell’evoluzione, della salute e della bontà del vino stesso.

- l’olfatto, il senso della seduzione, perché l’odore, più di ogni altra cosa “conduce a sé (se-ducere); nel film “Profumo di donna” il protagonista, interpretato da Vittorio Gassman, annusava le donne, perché sosteneva che per accendere l’eros bastava l’odore, cioè quella raffinata capacità di attrazione in grado di sviare la mente. Quindi l’olfatto diventa un ingrediente fondamentale dell’attrazione, e può far scatenare repulsione e passione; “è il senso dell’animalità, dell’istinto” sosteneva Platone, ed è strettamente legato a quella sfera del cervello che racchiude i turbamenti. L’apparato nasale è l’insieme degli organi che rilevano i diversi profumi: il naso ha una capacità sensoriale 10.000 volte superiore a quella del gusto. E allora odorare un vino, percepire un sentore di fiori, di spezie, di animale o di etereo, sicuramente può arricchire la voluttuosità e suscitare infinite emozioni.

- Il gusto, il senso della prima forma del piacere sessuale, perché, secondo Freud, succhiare il seno materno è il punto di partenza dell’intera vita sessuale ed emozionale dell’individuo. Eros e Vino dunque connessi con il Gusto; strumento di soddisfazione di delizie sessuali e del palato, che genera sensazioni di dolce, di amaro, di salato o di acido e dona impressioni particolari, come per esempio un vino può dare l’idea gustativa di “scivolare” lentamente in bocca (a causa di composti quali la glicerina, gli zuccheri e gli alcoli). Il gusto può considerarsi parte fondamentale di ogni espressione.

- Il tatto, il senso del riconoscimento di alcune caratteristiche fisiche tramite il contatto con una superficie esterna del nostro corpo, quale la pelle e le mucose. Lo si può definire come lo strumento che annulla le distanze tra due corpi trasmettendo emozioni molto sensuali: nella fattispecie del vino, sono lingua e palato che permettono di sentire la progressione gustativa e la persistenza.

- L’udito, anche esso è un senso impiegato nella degustazione di un vino, che erroneamente potrebbe sembrare estraneo all’atto del bere, ma che in realtà è presente e fa la sua parte soprattutto dal punto di vista emozionale: il vino può avere uno o più suoni, generati fin dal momento prima di bere, quando si battono insieme i calici; e poi il rumore dello sprigionarsi del perlage nei vini spumanti, ad esempio, un crepitio, un cigolio e un sottile stridio. A volte, avvicinando il calice all’orecchio si ha la sensazione di udire come un rumore di vento e di mare. Il vino va ascoltato: è un linguaggio il suo, molto segreto, immaginario e sensuale.
Insomma una lezione di degustazione sensoriale questa tenuta dalla docente Daniela Scorbogna, diretta alla comprensione di quelle molteplici sensazioni che semplicemente e naturalmente possono scaturire dal bere un bicchiere di vino, e che, partendo dai sensi, possono giungere ad una complessa e profonda sensualità.
Per meglio apprendere il tutto, ad ognuno dei presenti è stato servito un calice di Spumante, buono e di qualità, e in una atmosfera quasi surreale, con luci soffuse, con il sottofondo della suggestiva musica Casta Diva, dalla “Norma “ di Bellini, e con la proiezione, sul grande schermo della sala, di particolari immagini relative ad oggetti e colori, si è proceduto, sotto l’encomiabile guida della relatrice, alla degustazione del vino nel calice, e si è potuto verificare e constatare praticamente come, il Teatro dei Sensi, stimolato dalla musica, dalla poesia e dai filmati, possa fornirci l’essenza della percezione emozionale del vino.
Per meglio apprendere il tutto, ad ognuno dei presenti è stato servito un calice di Spumante, buono e di qualità, e in una atmosfera quasi surreale, con luci soffuse, con il sottofondo della suggestiva musica Casta Diva, dalla “Norma “ di Bellini, e con la proiezione, sul grande schermo della sala, di particolari immagini relative ad oggetti e colori, si è proceduto, sotto l’encomiabile guida della relatrice, alla degustazione del vino nel calice, e si è potuto verificare e constatare praticamente come, il Teatro dei Sensi, stimolato dalla musica, dalla poesia e dai filmati, possa fornirci l’essenza della percezione emozionale del vino.


L’Azienda, leader mondiale nel settore del vetro e del cristallo, negli anni ’50 scoprì che forma, misura e colore influenzano l’esperienza gustativa del vino, e iniziò a basarsi sulla filosofia estetica Bauhaus, secondo cui “la forma segue la funzione”, e se la funzione del bicchiere è quella di far godere il vino attraverso i sensi, allora è proprio la sensualità che decide la forma, perchè quest’ultima è di assoluta importanza nella percezione sensoriale delle bevande alcoliche. Un intervento davvero prezioso questo del Rappresentante della Riedel, perché ha reso chiaro il concetto che il bicchiere giusto eleva il gusto del vino donando la massima esperienza sensoriale, e permettendo al degustatore di toccare e assaporare l’anima del buon nettare.



Nella conclusione del suo interessante intervento, il professore Paolo Lauciani ha voluto allietare i presenti con la recitazione di una divertente poesia dell’attore Aldo Fabrizi, che ha dedicato molti suoi scritti al cibo ed ha dato un contributo rilevante alla scuola culturale italiana del Novecento. “La dieta” in dialetto romanesco, racconta in rima la sofferenza di un uomo che da due settimane non mangia pane e pasta, che fa una cura dimagrante, che patisce molto, ma che non cala di peso. E quindi, considerando che la vita è dura sotto tanti aspetti, conclude dicendo che preferisce finirla mangiando:
“…Nun è pe’ fa’ er fanatico romano, però de fronte a ‘sto campà d’inedia, mejo morì co’ la forchetta in mano!”.

Vivere la sensualità significa, secondo il pensiero dello studioso, ascoltare la verità del corpo attraverso “l’impero dei sensi”, per gustare le gioie della vita con la massima soddisfazione. Seguace e sostenitore di discipline orientali quali Tao e Tantra, Massimo Castellani ha spiegato, durante il Convegno, che noi esseri umani abbiamo avuto la fortuna di aver ricevuto come regalo, fin dalla nascita, i sensi: tramite essi è possibile raggiungere la felicità, amare se stessi e sicuramente amare gli altri, che è lo scopo principale della vita.



Un Convegno assolutamente ricco di notizie e di stimoli, questo 9 Forum Internazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, il cui tema ha condotto a riflessioni molto interessanti: il Vino e la Sensualità sono inscindibilmente legati e possono generare forti emozioni; dobbiamo imparare ad usare appieno i nostri cinque sensi e cercare di catturare l’essenza di quello che gli stessi delicatamente sussurrano… e allora scopriremo che:
“Il vino si confonde nella nostra bocca come un bacio e trasmette meravigliose sensazioni che si diffondono in noi”.
(Massimo Castellani)
