...si vestono di nuovi colori, scriveva Mogol per Battisti, nato proprio l'altro ieri di settant’anni fa. Marzo è un mese fondamentale per il vino. La vite avvia il ciclo vegetativo, e lo status in cui i terreni si trovano è fondamentale per il corretto percorso di sviluppo degli acini. Si iniziano a intravedere i primi frutti dei faticosi lavori profusi per preparare ettari ed ettari di piante alla nuova stagione.
Ho già avuto modo di esprimermi in merito al ruolo silente e prezioso delle molte donne del vino, molte di esse abilissime, instancabili e fondamentali nel lavoro in vigna, altre, e sempre più, capaci e dinamiche agronome, altre ancora sopraffine enologhe e Winemaker di alto profilo, talaltre imprenditrici di successo, eredi di quella Madame Clicquot, donna giovane, coraggiosa e geniale che due secoli fa ha segnato e condizionato molto più dei tanti celebrati uomini dello Champagne, da Dom Pérignon a Adolphe Jacquesson, la storia e l’evoluzione tecnica del più celebrato vino del mondo.
Nel giorno della giornata della donna, originata e ispirata da fatti tragici e da gesta eroiche, l’occasione è propizia per manifestare gratitudine alle donne del vino. In particolare, alle donne italiane del vino, un vero e proprio movimento che non ha pari, per numeri e per qualità, in nessun’altra realtà mondiale. Vignaiole, imprenditrici, contadine, scrittrici, sommelier.
Grazie perché con le vostre pennellate rosa rendete questo nostro microcosmo più leggero, più intrigante, più bello, più vero e più sensuale.