La Puglia è una terra dai mille colori, variegatissima per morfologia, cultura e storia. Da nord a sud, si succedono Gargano, Terra di Bari, Murge, Valle d’Itria e Salento, subregioni di uno stesso suolo, molto diverse tra loro. Nell’attraversamento, che sembra non finire mai, il viaggiatore è invitato ad ammirare una regione che si allunga sul mare, fatta di campagne dai suoli calcarei e dalle terre rosse, da biondi campi di grano, alberi di ulivo antichissimi, fitti vigneti che inverdiscono il paesaggio e bellissime masserie che sembrano esser parte d’illustrazioni di vecchie cartoline. La masseria è parte integrante di tutta la campagna pugliese, e come questa a seconda dell’area in cui si erge, assume differenti connotazioni di architettura rurale: monumentali più a nord, rustiche e pietrose nelle Murge, signorili attorno al capoluogo, dal candore accecante in Valle d’Itria, e grandiosamente barocche nel Salento, tutte mirabili espressioni di un territorio unico.
Nel 2002 Beppe Di Maria, imprenditore di successo nel campo dell’automobile di lusso, ha rilevato la masseria cinquecentesca Pezza d’Arena nell’areale di Carovigno, ristrutturandola da cima a fondo e circondandola di vigna, dove, fuori dal coro rispetto ai canoni produttivi di zona, il ruolo di protagonista è stato affidato all’Aglianico. Nel sottosuolo tufo e calcare, elementi che si sono resi essenziali, assieme alla vicinanza al mare, per una viticoltura di successo, e inoltre fattori che hanno comportato un duro lavoro di sbancamento al momento dell’impiantamento delle viti. “Oggi la scommessa che facciamo è sull’Ottavianello, uva autoctona diffusa soprattutto in passato nel triangolo di territorio Carovigno / Ostuni / San Vito dei Normanni; siamo convinti che il nostro pubblico apprezzerà moltissimo il vino che andremo a presentare il prossimo anno, un rosso moderno ed elegante che rilancerà quest’uva semi sconosciuta”, ci racconta Beppe Di Maria.
Tra i vini prodotti spicca lo spumante Metodo Classico Rosé da uve Aglianico, un concentrato di sensazioni floreali, frutti di bosco e piacevoli toni di pan brioche per una bocca morbida, rallegrata dalla sapidità. Ma è il Sierma, il cui nome in dialetto salentino sta per “Mio padre”, ad entusiasmare maggiormente, dando la misura di come l’Aglianico possa essere tra i più validi interpreti dell’enologia dell’Alto Salento. Da non mancare una visita in azienda, magari in occasione della Settimana Santa quando Carovigno si popola per la Nzegna, un antichissimo gioco tra sbandieratori che si sfidano in onore della Vergine di Belvedere.
Sierma 2012
Rosso Igp - Aglianico 100% - Gr. 13% - € 20
Manto rubino traslucido, dai bordi sfumati. Grande complessità in un bagaglio odoroso espresso da gioviali note di frutti selvatici, macchia marina e rose rosse su un garbato sfondo di spezie scure. Equilibratissimo, dalla calibrata struttura, intreccia tannini rotondi a picchiettante sapidità. In chiusura una sfilata di ritorni aromatici. Persistente. Maturato in tonneau di rovere francese nuovo per 10 mesi, in assenza di solforosa. Perfetto connubio culinario con stinco di vitello al forno con purè alla noce moscata.
Carvinea
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