Il cosiddetto Metodo Ancestrale è un metodo di vinificazione che non vuole essere né un Metodo Charmat né un Metodo Classico ma una via di mezzo, se è consentito dirlo. Consiste in una leggera pressatura delle uve per estrarre i lieviti autoctoni presenti sui grappoli, seguita da una fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata, di solito a bassa temperatura. Qui la fermentazione viene prima rallentata e poi bloccata conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Gli enzimi e i lieviti chiusi in bottiglia inibiscono la CO2 creando, come dicono i francesi, un “petillant” leggermente frizzante. Questo è il metodo che storicamente veniva utilizzato nella Champagne che portava il vino ad avere una maggiore complessità organolettica ma si pensa anche che sia una tecnica vecchissima forse iniziata nella Aoc Blanquette de Limoux in Francia. Normalmente, non effettuando la sboccatura, questi vini si presentano torbidi con sentori olfattivi di crosta di pane più accentuati dovuta a una maggiore presenza di lieviti.
La Toscana non è famosa per gli spumanti, ha sempre avuto un approccio un po’ ostico con loro; d’altro canto, però, si è sempre avuto un amore viscerale per il Sangiovese, vitigno autoctono per eccellenza che alcune aziende oggi hanno voluto vedere declinato nella nuova veste di vino frizzante o leggermente mosso. “Maria Vittoria and Ottavia” è il nuovo vino rosato frizzante dell’azienda Fattoria Dianella che prende il nome dalle figlie dei proprietari, Francesco e Veronica Passerin d’Entréves. È a base di Sangiovese ed è realizzato con un Metodo Ancestrale che consente in modo del tutto naturale di esaltare le caratteristiche dell’uvaggio. Il vino infatti rifermenta in bottiglia grazie a zuccheri e lieviti endogeni dell’uva, senza nessuna aggiunta, quindi grazie a zuccheri e lieviti presenti al suo interno, così come si faceva una volta in Champagne. Il rosè Maria Vittoria and Ottavia fa acciaio inox per 6 mesi e successiva rifermentazione in bottiglia e nessuna sboccatura. Le bottiglie sono conservate in cantina a 15 gradi di temperatura. Questo vino frizzante, essendo un metodo del tutto naturale, ha bisogno di attenzioni e cure particolari, è in continua evoluzione e trasformazione e ogni bottiglia è unica. La produzione è limitata a 3.000 bottiglie. La Fattoria di Dianella ha natali che si perdono nella notte dei tempi, carichi di storia e vicissitudini ed è situata in posizione panoramica sulle dolci colline di Vinci, città natale di Leonardo. Ha un’estensione di 90 ettari di cui 25 di vigneto, posti ad un altitudine di circa 150 metri di altitudine. Dal Luglio 2014 è consulente dell’azienda l’enologo Franco Bernabei.
Maria Vittoria and Ottavia 2013 Toscana Rosato Frizzante IGT, 12% vol - E 10,00
Un Sangiovese elegante e poetico, spumeggiante e carismatico. Ha un colore rosa intenso con venature salmone, leggermente velato. Splendidi profumi di mela cotogna e albicocca su un finale minerale. Al palato la carbonica è tenue, finemente solletica il sorso e lo rende perfetto, pulito e di giusto equilibrio. Ottima lunghezza gustativa. Un vino che non smetteresti mai di bere. Anticamente in Francia, il rosato frizzante, beverino, stuzzicante veniva chiamato “ringlinglin”, più precisamente nella zona di Sens, in Borgogna, retaggio storico della parola “guinguet”, termine che risale al 1555 che si riferiva a un vino che faceva ballare, folleggiare, perché vino chiassoso, turbolento, giovane ma terribilmente eccitante. Ebbene, quanto a me, lo dichiaro chiaro e tondo: il Paradiso sta dentro il “ringlinglin”!.
Fattoria Dianella
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