Magnetico, simpaticissimo, innamorato del vino, Giovanni Ascione (nella foto sotto) è un personaggio incredibile che sguazza nel mondo del vino di qualità con grande savoir-faire e una competenza conquistata sul campo. Nella vita è un consulente d’impresa per il supporto strategico, e da giovane in qualità di manager ha avuto modo in Francia di immergersi nei contesti produttivi vitivinicoli più esclusivi. Quando si assaggia il suo vino, che produce nel casertano, si resta sbalorditi, e ci si chiede come faccia un uomo così impegnato a seguire in prima persona lo sviluppo agronomico ed enologico dell’azienda di proprietà, con una competenza che raramente si incontra nel settore. Non è esagerato dire che Giovanni ha cambiato le sorti del Pallagrello Nero, un’uva storicamente semi abbandonata in zona per via della poca produttività, puntando “all inn” sull’estrema eleganza che la varietà può raggiungere. La sua filosofia verte sulla naturalità – l’azienda sta per ottenere la certificazione di agricoltura biologica – anche se concretamente la parola biologico non comparirà mai in etichetta, ma sarà solo motivo di confronto con il mondo esterno.
Il cru in cui opera la realtà è la Vigna Sopra il Bosco, singolarmente orientata a nord e posta sulla collina di Caiazzo, le cui arenarie sono famose perché di composizione purissima: qui non c’è argilla, ma sedimenti duri come il granito, che in superficie assumono la consistenza della sabbia. Il terreno è estremamente povero e drenante e cede alle piante sostanze minerali a iosa, permettendo a queste di anticipare la maturazione, mentre la zona, molto fresca e ventosa perché baricentrica ai tre grandi massicci che ci sono nell’areale (a sud il Partenio di Avellino, a est il Taburno del beneventano e a nord il Matese), consente ai tannini maturazioni perfette. Come già accennato, qui è il Pallagrello Nero a fare la voce grossa, che grazie all’elasticità nella maturazione permette di operare oculate scelte stilistiche.
A partire dal mese di giugno in vigna si lavora grappolo per grappolo, registrando ogni singola potatura, lavorazione a cui si dedicano fino a 15 minuti per pianta, e la raccolta segue la maturazione anch’essa per pianta e non, come spesso accade, su intere zone di vigneto. In cantina giungono quindi solo uve super coccolate e mai surmature, perché come ama dire Giovanni, nel vino come nella boxe sono i pesi medi a divertire di più il pubblico grazie alla loro dinamicità.
SABBIE DI SOPRA IL BOSCO 2010
Rosso Igt | Uve: Pallagrello Nero 90%, Aglianico 7%, Casavecchia 3% | Gr. 13% | € 28
Tra le versioni meglio riuscite di questo splendido rosso, spicca la 2010, frutto di un’annata secca con ottime escursioni termiche in fase di vendemmia. Il bouquet è assolutamente stratificato: apre su toni caldi, profondi e terrosi, diffusa mineralità seguita da ricordi di spezie scure per poi sorprendentemente giungere a dolci note di frutta selvatica, cannella e fini sensazioni di rosa damascena. Elegante e austero l’assaggio, contrassegnato da tannini vellutati e saporosa componente acido-sapida. Dolce la chiusura su toni fruttati, a voler rimarcare l’imprevedibilità del Pallagrello Nero; lunghissima la persistenza. Vinificato tra acciaio e legno, sosta in tonneau per un terzo nuovi. Da solo o su una nobile pernice tartufata.
Nanni Cope’
Via Tufo, 3
81041 Vitulazio CE
Tel. 330 879815
www.nannicope.it
nc@nannicope.it