Tinto color Rioja
Alcuni assaggi dalla realtà vinicola spagnola tra le più note nel mondo.
Pubblicato il 08/01/2018
Più di trecento chilometri da Madrid a La Guardia, per poi proseguire in direzione nord. Obiettivo: conoscere la realtà vinicola spagnola tra le più note nel mondo: la Rioja.
Nessuna pretesa di paragoni ma solo tanto lavoro teso soprattutto a valorizzare un vitigno: il Tempranillo.
Come racconta il nome, si tratta di una varietà precoce e anche della tipologia più rappresentativa de La Rioja. Spesso in blend con la Garnacha, con risultati più che soddisfacenti: vini di struttura e allo stesso tempo gradevoli.
Uno degli assaggi da non perdere è Propiedad di Palacios Remondo. Si tratta di una cantina situata sul versante orientale de la Rioja, in una posizione privilegiata, dove altitudine (oltre 500 metri s.l.m.), la composizione dei terreni, un clima mediterraneo con una discreta influenza delle correnti atlantiche, creano le condizioni favorevoli per la maturazione ottimale delle uve. Ad equilibrare la parte tannica, un affinamento di circa 12 mesi in barriques di rovere francese. Un ottimo esemplare da pasto che può accompagnare piatti di carne o pesce purché caratterizzati da grassezza e una discreta succulenza con leggera speziatura.
Altro stile, il Crianza di Marqués de Cáceres, un’azienda dallo stile palesemente femminile. È Cristina Forner, infatti, quarta generazione della famiglia, a guidarla oggi. Questo Rioja Tempranillo Crianza nasce nella Rioja Alta e in parte nella Rioja Alavesa, è prodotto prevalentemente con uve Tempranillo e con Garnacha e Graciano, raccolte e selezionate interamente a mano, parcella per parcella. Molto fruttato al naso con sentori di lampone e fragola, al palato ha un tannino vellutato, è fresco e ha una buona sapidità. Ottimo rapporto valore-convenienza per il Cosme Palacio, Tempranillo in purezza, una delle creazioni dell’enologo Roberto Rodriguez Martinez dell’azienda Bodegas Palacio 1894. Un rosso rubino intenso con corredo olfattivo composto da note di frutta, in particolare ciliegia e lampone, qualche nota speziata. Tutti profumi che ritroviamo piacevolmente al palato insieme alla sapidità e a un tannino quantitativamente presente e ben levigato.
Nessuna pretesa di paragoni ma solo tanto lavoro teso soprattutto a valorizzare un vitigno: il Tempranillo.
Come racconta il nome, si tratta di una varietà precoce e anche della tipologia più rappresentativa de La Rioja. Spesso in blend con la Garnacha, con risultati più che soddisfacenti: vini di struttura e allo stesso tempo gradevoli.
Uno degli assaggi da non perdere è Propiedad di Palacios Remondo. Si tratta di una cantina situata sul versante orientale de la Rioja, in una posizione privilegiata, dove altitudine (oltre 500 metri s.l.m.), la composizione dei terreni, un clima mediterraneo con una discreta influenza delle correnti atlantiche, creano le condizioni favorevoli per la maturazione ottimale delle uve. Ad equilibrare la parte tannica, un affinamento di circa 12 mesi in barriques di rovere francese. Un ottimo esemplare da pasto che può accompagnare piatti di carne o pesce purché caratterizzati da grassezza e una discreta succulenza con leggera speziatura.
Altro stile, il Crianza di Marqués de Cáceres, un’azienda dallo stile palesemente femminile. È Cristina Forner, infatti, quarta generazione della famiglia, a guidarla oggi. Questo Rioja Tempranillo Crianza nasce nella Rioja Alta e in parte nella Rioja Alavesa, è prodotto prevalentemente con uve Tempranillo e con Garnacha e Graciano, raccolte e selezionate interamente a mano, parcella per parcella. Molto fruttato al naso con sentori di lampone e fragola, al palato ha un tannino vellutato, è fresco e ha una buona sapidità. Ottimo rapporto valore-convenienza per il Cosme Palacio, Tempranillo in purezza, una delle creazioni dell’enologo Roberto Rodriguez Martinez dell’azienda Bodegas Palacio 1894. Un rosso rubino intenso con corredo olfattivo composto da note di frutta, in particolare ciliegia e lampone, qualche nota speziata. Tutti profumi che ritroviamo piacevolmente al palato insieme alla sapidità e a un tannino quantitativamente presente e ben levigato.