Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Il 2013, per chi ci crede ancora
Pubblicato il 04/01/2013
Fotografia

Vorrei un 2013 nel quale il giornalismo-spazzatura che sciorina false e fuorvianti notizie sul vino italiano venisse emarginato. Mi riferisco ai trionfalismi con cui si esalta la quantità di vino prodotto, al qualunquismo sui presunti primati planetari dello spumante italiano, alle assurde statistiche relative ai dati dell’export, assolutamente positivi se riferiti ai volumi esportati e ancora assolutamente ridicoli se si rapportano i volumi medesimi ai fatturati globali.

Vorrei che la sola distinzione espressa dalla critica di settore fosse tra vini buoni e vini cattivi, e che finisse così la moda di esaltare pessimi prodotti solo perché il loro autore è un incapace talebano della vigna.

Vorrei che il miliardo di bottiglie di vino di qualità prodotte in Italia trovassero il giusto viatico di diffusione nel mondo attraverso messaggi di cultura e divulgazione della nostra storia e delle caratteristiche del nostro straordinario territorio.

Vorrei un 2013 nel quale finalmente l’Italia fosse anche nel mondo del vino il portabandiera planetario della qualità e del genio, e che l’esempio lasciatoci da uno dei più grandi esseri umani della storia, Rita Levi Montalcini, non andasse perduto. L’esempio di chi ha dimostrato che la passione, la caparbietà, lo studio e la cultura sono elementi che se riuniti tra loro possono rendere possibile qualunque risultato.

Vorrei un 2013 nel quale i tanti e tanti nostri bravi produttori oggi in difficoltà avessero il giusto sostegno da parte di chi ci governa e la giusta visibilità da parte di noi addetti ai lavori.

Passione, caparbietà, studio, cultura; con essi, prendiamoci, in questo anno appena iniziato, il posto che ci compete e che ci sarebbe stato assegnato per diritto naturale: essere il migliore e inimitabile Paese del vino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA